La prima espulsione di questa rassegna continentale è stata la sua. Una doppia ammonizione per un doppio intervento ingenuo e gli ellenici costretti a giocare un tempo intero in dieci. Per fortuna i suoi compagni hanno saputo raddrizzare il match, ma Sokratis l’aveva davvero fatta grossa. Quale sarebbe la novità? C’è qualcosa per cui meravigliarsi? Forse sono le prime domande che sorgono spontanee a noi tifosi rossoneri che l’anno scorso hanno dovuto convivere con i disastri di questo imponente centrale ellenico. Arrivato in pompa magna dal Genoa in uno dei tanti affari (forse in questo caso non è stato propriamente così), fra Galliani e Preziosi, ebbe subito la benedizione del Presidente Silvio Berlusconi, che ne giorno della sua presentazione, lo incensò ricordando a tutti che ai Mondiali aveva fermato niente poco di meno che Lionel Messi.
In realtà non fu proprio così. Messi giocò una partita tranquilla con un’Argentina già qualificata e Sokratis si limitò a contenere il Fenomeno argentino, che svolse solo e soltanto ordinaria amministrazione. Con questi dettami presidenziali, però, Mister Allegri era quasi costretto a puntare su di lui e, non vedendolo per niente come un terzino destro, ripose tutta la sua fiducia nel greco come prima riserva di Nesta o Thiago Silva al centro della difesa. I risultati? Disastrosi. La seconda giornata arriva il suo esordio in gara ufficiale contro il Cesena e da un paio di suoi errori nascono i due gol che condannano il Milan alla prima (inaspettata) sconfitta stagionale. A San Siro contro la Juve riesce addirittura a fare peggio e, in collaborazione con Antonini, regala il secondo gol che chiude la partita, quello di Del Piero.
Pian piano Allegri capisce che è meglio far affidamento su altri e, visto che Nesta come ogni anno deve far fronte a numerosi problemi fisici, il “terzo” centrale deve essere qualcuno che dia sicurezza. Si spiegano in quest’ottica, infatti, l’acquisto di Legrottaglie e il sempre maggior numero di gare disputate da Mario Yepes che, diciamolo, dimostrò di essere tutta un’altra cosa. Il resto è storia recente e forse se dovessimo essere nei panni dell’allenatore greco, il portoghese Santos, non saremmo così affranti che il “Papa” salterà la prossima per squalifica.
This post was last modified on 10 Giugno 2012 - 00:56