L’Europeo di calcio, da sempre, non è mai stato un torneo troppo fortunato per l’Italia. A differenza del mondiale (vinto ben quattro volte, con in più due finali perse), la nostra nazionale ha vinto solo una volta la competizione continentale e solo un’altra volta si è classificata seconda. La finalissima di domani sera a Kiev contro la Spagna rappresenta, quindi, solo la terza finale nella storia del nostro calcio. In realtà, però, l’edizione del ’68, in cui trionfò l’Italia, vide gli azzurri disputare una doppia finale contro la Jugoslavia, in quanto non erano previsti i supplementari e, come avviene nella FA Cup inglese, ci fu il replay.
Tre finali che hanno sempre visto protagonisti dei giocatori del Milan, come del resto succederà domani sera. Sono un po’ cambiati i ruoli dei protagonisti ma il rossonero c’è sempre stato. La Nazionale di Prandelli, dopo le prime partite, non ha mai schierato meno di due milanisti e, se Cassano è stato sempre uno degli intoccabili di Prandelli, Montolivo ha guadagnato terreno strada facendo e, dalla fase ad eliminazione diretta in poi, è stato importantissimo nell’agire dietro le punte da vero e proprio “10”. Poi c’è Ignazio Abate, anche lui diventato titolare fisso dopo le prime due gare, ma che si è fermato sul più bello ed ha dovuto rinunciare alla semifinale con la Germania per un brutto infortunio. Se gli altri due la finale la disputeranno quasi al 100%, su di lui permangono ancora parecchi dubbi. Antonio Nocerino, invece, come fatto fin qui si accomoderà in panchina, aspettando il suo turno come è avvenuto contro l’Inghilterra ai quarti.
Nocerino che spera di ricalcare le orme di Massimo Ambrosini, attuale suo capitano e compagno di reparto in rossonero. Ambro, infatti, nella finale sfortunata persa con un golden gol di Trezeguet ai supplementari dell’Europeo 2000 in Olanda e Belgio, entrò a partita in corsa e fece molto bene. Schierato da Zoff dopo il gol del vantaggio di Del Vecchio, per dare linfa e sostanza al centrocampo, il capitano si dannò l’anima e fece una di quelle partite che noi tifosi rossoneri siamo abituati a vedere. Confezionò anche un fantastico assist che Del Piero sprecò malamente. Magari non nel risultato, ma auguriamo al “Noce” la stessa fortuna. Altri due rossoneri impegnati in quella finale furono Paolo Maldini, che giocò a sinistra nel centrocampo a cinque e Demetrio Albertini, metronomo di quella mediana che comprendeva anche Gigi Di Biagio ed Antonio Conte.
Tornando ancora più indietro nel tempo arriviamo al ’68. In quella circostanza dopo la prima finale, terminata 1-1, la partita fra Italia e Jugoslavia venne ripetuta e gli Azzurri vinsero 2-0. Quarantaquattro anni fa, nella prima finale di Roma giocarono Giovanni Lodetti e Piero Prati, nella seconda Roberto Rosato, che rimane, quindi, l’unico milanista ad aver vinto un Europeo da protagonista. A Cassano e Montolivo soprattutto, ma anche a Nocerino e ad Abate, va l’augurio di ripetere l’impresa di Rosato, quasi mezzo secolo dopo.