Come una bella favola. Alla quale, ovviamente, manca ancora il finale. Che spesso – si sa – si rivela lieto.
L’Italia di questo Euro 2012 si rivela vincente facendo ancora una volta l’Italia. Quella Nazionale che parte in sordina, magari nell’occhio del ciclone per qualche scandalo (vedi Calciopoli nel 2006, vedi oggi i blitz a Coverciano per il calcioscommesse). Quella Nazionale che prende coraggio poco a poco. Minuto dopo minuto. Vittoria dopo vittoria. Oggi celebriamo gli azzurri in finale al Campionato Europeo contro la Spagna detentrice di quel titolo, nonché Campione Mondiale in carica. Insomma, dopo aver fatto fuori la presunzione inglese e la spavalderia tedesca, domenica saremo davvero di fronte a quelli abbiamo considerato i più forti negli ultimi quattro anni. Per vincere dovremmo tirare fuori gli attributi. E qui permetteteci di dire che tra i giocatori più “coraggiosi” finalmente possiamo annoverare un po’ di rossoneri.
Si, perché Antonio Cassano sta dimostrando in questo Europeo tutta quella smania che ha accumulato per sei mesi: Polonia-Ucraina è stato il suo obiettivo fin da quella mattina di novembre in cui è stato portato nella sala operatoria del Policlinico di Milano per risolvere il problema al cuore che ci aveva fatto temere il peggio. Suo l’assist per il primo gol di Mario Balotelli, ieri sera contro la Germania. Sua la grinta, sua la voglia di arrivare all’ultimo atto, sua la tenacia nel sostenere i compagni dalla panchina.
Poi c’è uno che i colori rossoneri li ha solo indossati, per ora, nel registrare un video di presentazione ai tifosi. Quel Riccardo Montolivo, tanto prezioso in mezzo al campo per i suoi lanci chirurgici, quanto indispensabile nell’equilibrio del gioco anche in fase di possesso. Sua l’imbeccata per il secondo gol di Balotelli. Sua l’eleganza nella zona nevralgica del campo. Un elemento indispensabile per Prandelli e, ne siamo certi, per Massimiliano Allegri.
E non dimentichiamo Antonio Nocerino e Ignazio Abate, protagonisti nella gara contro l’Inghilterra, assenti per diversi motivi ieri sera nell’impresa di Varsavia. Torneranno utili domenica: Noce con la sua corsa a tutto campo, Ignazio con la diligenza dei migliori terzini.
Insomma, dopo tanti anni rivediamo tanto Milan in una Nazionale che ci fa sognare. Vediamo tanto cuore, quello che ha permesso alla squadra rossonera di vincere uno scudetto un anno fa e di sfiorarlo nella stagione conclusasi il mese scorso.
La storia spesso si ripete. Nel 2006 l’Italia trionfò a Berlino con una rosa della quale facevano parte cinque milanisti: Gattuso, Gilardino, Nesta, Inzaghi e Pirlo. Ognuno di questi riuscì a dare il proprio contributo nell’arco delle sette gare disputate prima di sollevare al cielo la Coppa del Mondo. Sei anni dopo, abbiamo in azzurro ben quattro rossoneri, sempre pronti e determinanti quando chiamati in causa. Non ci resta che incrociare le dita. Per domenica. E per il futuro del Milan targato italianstyle.