“Come terzino penso che terremo Didac Vilà che quest’anno ha fatto bene in prestito all’Espanyol“. Comincia così, con le parole di Adriano Galliani, la seconda stagione rossonera di Didac Vilà. Oggetto misterioso (ma che ha vinto lo scudetto) del Milan dell’anno scorso, preso vendendolo come buonissimo acquisto ma “allergico” al campo, poi venduto, per davvero, all’Espanyol per “farlo crescere e fargli fare esperienza”. Galliani, allora, non ci aveva pensato su, liberandosi quasi di un peso, acerbo e poco convincente, ma adesso sembra essere sulla via del “perdono”. A dire il vero più per mancanza di successori sinistri che per volontà di credere nelle potenzialità di Vilà, che il Milan ha comunque seguito con interesse nel corso del suo “provino” spagnolo di un anno fa.
Superato (con ben 37 presente e due reti) e che ha convinto Allegri in primis ma non solo a concedergli la prima, vera chance in rossonero. 23 anni e qualità di sicuro interesse, da limare, crescere e sviluppare, ma in casa propria. Non saranno felici della decisione i possibili suoi “successori”: Balzaretti, che al Milan piace molto (anche se classe 1981!) ma incedibile per Zamparini, Taiwo, ad un passo dal Benfica, Mesbah, sostanzialmente sul mercato e Kolarov, l’unico vero colpo disponibile sul mercato ad un prezzo però davvero esagerato (15 milioni).
Con Antonini, ad oggi sicuro di una maglia nel Milan che verrà, Bonera, che all’occorrenza può adattarsi in quel ruolo ed Emanuelson, l’idea che ai tifosi piace maggiormente, Didac Vilà piano piano scala posizioni e si candida per convincere definitivamente. I rossoneri, San Siro e il suo pubblico hanno voglia di vederlo all’opera, il campo, nelle mani di “GrassMaster”, ci farà ammirare o meno i suoi piedi e ci darà la risposta.