L’unico dubbio di Prandelli nel prepartita viene sciolto presto: ancora una chance per Balotelli, ancora fuori Di Natale, ancora una prestazione non all’altezza per l’attaccante del City. La mossa tattica di Bilic è quella di imbrigliare Pirlo nella marcatura asfissiante di Mandzukic e ripartire in contropiede: ma l’Italia trova in un altro uomo, Marchisio, quelle accelerazione spezza-partita che ci contraddistinguono. Tant’è che è lui ad avere la prima-doppia palla gol: geniale palla di Cassano per lo juventino che a tu-per-tu con portiere non trova lo spazio giusto per la conclusione. Ma in campo c’è solo l’Italia, con Cassano e Balotelli che fanno i movimenti giusti nel momento giusto, ma non trovano mai l’attimo giusto. Soprattutto SuperMario, parso ancora in balia di quel gol-non gol mangiato con la Spagna. “Modric è molto superiore rispetto a Pirlo”, aveva tuonato Bilic nel prepartita. Il regista juventino ristabilisce le gerarchie pennellando una punizione sopra la barriera: 1-0 Italia e primo tempo in archivio con un’ottima prestazione azzurra.
La ripresa si apre come da copione: Croazia che prova a trovare, senza neanche molta convinzione, un pari che vorrebbe dire molto in chiave qualificazione. L’Italia però continua a premere alla ricerca del raddoppio, con ancora Balotelli (ispirato da Cassano) a non trovare il varco giusto per poter concludere in porta. Quando mancano 25′, Prandelli cambia uno spento Balotelli con Di Natale. Dentro anche Montolivo al posto di un Thiago Motta versione replay. Lo schema della Croazia è letale: palla lunga per la torre Mandzukic che fa salire la squadra. Ed è proprio il bomber croato e trovare il gol del pareggio al 27′ del st: da un cross dalla destra, Chiellini salta a vuoto e manca clamorosamente il pallone. Mandzukic controlla e infila Buffon: è il pareggio-beffa della Croazia. Tutto da rifare, ma non ci sono più energie e tempo.
L’Italia che impatta sulla Croazia è una notizia, a maggior ragione se questa partita può delineare l’addio agli Europei per la nazionale azzurra. Il buon pari con la Spagna infatti, se non supportato dagli altri risultati, rischi di diventare una consolazione per quando torneremo a casa. E adesso il nostro destino passa nelle mani degli altri. Con un altro biscottone europeo dietro l’angolo.
This post was last modified on 14 Giugno 2012 - 20:45