Amareggiato, critico, a tratti duro. Luca Serafini, giornalista Mediaset, torna ad analizzare le vicende rossonere per SpazioMilan.it. E all’indomani dello scudetto juventino, non sono proprio colpi di fioretto per dirigenti, tecnico e giocatori.
Se dovessi indicare due grandi rammarichi, quali citeresti?
“Sicuramente gli scontri diretti contro le grandi, ma anche con la Fiorentina. Abbiamo fatto 1 punto con la Juve, 1 con la Lazio, 1 con i viola, 0 con l’Inter, 1 col Napoli: le cifre parlano da sole. A questi dati aggiungo la gestione degli infortunati e pure quella dei presunti sani”.
A chi ti riferisci?
“Alcune cose non sono state chiare e mi riferisco ad Aquilani, Flamini, Maxi Lopez. Dietro altre situazioni come quelle di Pato e Thiago Silva ci sono stati evidenti errori di valutazione”.
Quindi credi che ci siano anche responsabilità tecniche?
“Assolutamente sì. O perlomeno Allegri avrebbe dovuto fornire spiegazioni più convincenti su certi giocatori. Mi viene da dire che ci sono tante cose che vengono prima del gol di Muntari contro la Juve”.
Da dove si riparte?
“E’ necessaria un po’ di autocritica. Sentir dire, dopo la gara di ieri sera, che è stato un buon derby…beh, ti cadono le braccia. Mi sembra che quest’autocritica non sia ancora iniziata. Prima comincia, meglio sarà per tutti”.
Ibrahimovic si è sfogato e ha parlato di fallimento. Condividi le parole dello svedese?
“Ibra ha definito giustamente la stagione fallimentare. Capisco il suo stato d’animo e la richiesta di top players. Poi, però, senti dire da Galliani che i top players ci sono già e sono Boateng e Thiago…qualcosa non torna”.
Dove va ritoccata la squadra?
“Serve un top player per reparto. In difesa si stanno muovendo per Ogbonna e mi sembra una scelta azzeccata. A centrocampo bisogna prendere un altro grande, oltre a Montolivo. In attacco ne servirà più di uno: ci saranno da sostituire Inzaghi e – credo- almeno uno tra Robinho e Pato”.
Si tornerà su Tevez?
“Non credo. A gennaio l’argentino era un’opportunità, ma oggi col City praticamente campione d’Inghilterra è più facile che parta Balotelli, che con i suoi comportamenti scade da fuoriclasse a giocatore normale. Il Milan non potrà ripartire solo da Ibra, Cassano, El Shaarawy e Pato”.
C’è Maxi Lopez da riscattare.
“Non credo che lo riscatteranno. Prima una settimana chiuso in albergo, poi qualche spezzone, nonostante i gol e il palo contro la Fiorentina, poi le manfrine sul suo stato di forma…se Allegri ha sempre preferito Robinho vuol dire che non ha mai creduto in Maxi”.
Un nome per l’attacco?
“Drogba a parametro zero è un’occasione, ma non si potrà fare affidamento totale. Direi che uno come Fernando Torres sarebbe perfetto”.