Paolo Ziliani, per Sportmediaset.it
La proposta di manipolare il risultato della partita nel segno dell’over partì dal ristoratore Di Tullio, proprietario del ristorante “Da Giampaolo” a Poggiofranco. “Io girai la proposta ai miei compagni di squadra – racconta Andrea Masiello – trovando dei consensi. Parlai con Bonucci, Salvatore Masiello, Belmonte e Parisi. Questi miei compagni già conoscevano Di Tullio. Fino a quel momento non si quantificò il compenso. Arrivati ad Udine, Salvatore Masiello contattò telefonicamente Simone Pepe, giocatore dell’Udinese, chiedendogli “se voleva acquistare una Ferrari”. In quel momento io capii che la risposta era stata negativa, così come mi disse esplicitamente Salvatore Masiello. Per quanto non avessimo raggiunto l’accordo con i calciatori dell’Udinese, almeno per quello che mi era stato riferito, io, Bonucci, Belmonte e Parisi giocammo per raggiungere il risultato a cui mirava Di Tullio agevolando la segnatura di 3 reti. La partita finì infatti 3-3”.
La confessione di Masiello prosegue poi col racconto del compenso che lo stesso giocatore riscosse al ristorante “Da Gianpaolo” dalle mani dello stesso Di Tullio. Dal racconto di Masiello, oltre alla responsabilità dei giocatori del Bari, si configura anche, quantomeno, il reato di omessa denuncia commesso da un giocatore dell’Udinese, Pepe (oggi alla Juventus), che tra l’altro segnò il gol del 2-1 al minuto 26 del match in questione. Ebbene: considerando che l’Uefa si rifiuta di ammettere alle proprie competizioni club a qualunque titolo coinvolti in casi legati a scommesse (Udinese-Bari è uno di questi), nel momento in cui il tarocco di Udinese-Bari venisse confermato, e sanzionato, si porrebbe il problema della squalifica da infliggere – oltre che a Bonucci & company – anche a Pepe e all’Udinese. Ora, poiché la sanzione dev’essere afflittiva (e cioè deve privarti di qualche cosa), una sanzione anche minima a carico dell’Udinese non potrebbe che comportarne l’esclusione dalla Champions League (e anche dall’Europa League: vedi divieto-Uefa di cui sopra).
E se ciò accadesse, la domanda è: chi prenderebbe il suo posto? Anche se la classifica, alle spalle dell’Udinese, recita: Lazio punti 62, Napoli 61, Inter 58, noi diciamo Inter. E vi spieghiamo il perché. La Lazio, 4^ classificata, è inguaiatissima: con Mauri in galera e i pesanti sospetti su partite come Lazio-Genoa e Lecce-Lazio, il club di Lotito andrà incontro presumibilmente a sanzioni molto dure. Impossibile immaginarla impegnata in Europa nella stagione prossima. Il Napoli, 5° classificato, ha problemi simili, se non più seri, di quelli dell’Udinese: c’è infatti la confessione resa alla procura di Napoli da Gianello, portiere di riserva, che ammette la tentata combine in Sampdoria-Napoli 1-0, ultima giornata del campionato 2009-2010, con la proposta illecita fatta a Cannavaro e Grava e da essi rifiutata (tentato illecito per Gianello, omessa denuncia per i due difensori). Ecco allora che l’Inter, 6^ in classifica, risale per esclusione al 3° posto, scavalcando Napoli, Lazio e Udinese e strappando il lasciapassare per la Champions 2012-2013, sia pure partendo dal preliminare.
A differenza di Udinese, Napoli e Lazio, infatti, l’Inter è fuori da qualsiasi sospetto di combine: e non sono certo i movimenti di scommesse registrati sul mancato over di “Inter-Lecce 1-0” a far scattare colpe o responsabilità di suoi tesserati, lontanissimi da ogni sospetto di comportamenti illeciti. Insomma: se le colpe di Bonucci nella combine di Udinese-Bari 3-3 dovessero essere accertate, alla squalifica del difensore della Juventus potrebbero aggiungersi quelle a carico di Pepe e dell’Udinese. Che perderebbe così la Champions League a vantaggio non della Lazio, non del Napoli, ma dell’Inter. Fantacalcio? Noi ci limitiamo a dire: aspettare per credere.
This post was last modified on 29 Maggio 2012 - 15:16