Rimpianto Witsel e crisi economica: ecco come uscirne

Axel Witsel, nonostante il suo approdo alla corte di Max risulti un’utopia, continua ad essere accostato al Milan. Il ventitreenne centrocampista del Benfica ha disputato una grande stagione e ha dimostrato di disporre delle caratteristiche utili per affermarsi nel calcio moderno. Alto 186 cm, per 81 kg, Witsel è un mediano che sa abbinare quantitàqualità.

Possiede grinta, dinamismo, efficacia nell’interdizione, doti aerobiche e tecniche. E’ in grado di impostare l’azione ed è incline all’inserimento, garantendo imprevedibilità alla manovra. Trattasi di un elemento da top club. Peccato che il Diavolo non possa permetterselo.

Come Galliani ha ammesso a “O Jogo”, il ragazzo piace e convince, ma il Milan non è in grado di fronteggiare la richiesta del Benfica, che ammonta a 40 milioni. Niente da fare. La società di Via Turati sta attraversando un periodo di crisi economica, non può che basare il proprio mercato in entrata su prestiti, low cost e parametri zero. Così è. Non ci sono alternative, a meno che non si decida di cedere un pezzo da novanta.

E sì che, l’estate scorsa, Witsel era stato ad un passo dal Milan. Ma le incertezze di Braida, che riteneva Axel un effettivo irruento e ingenuo, hanno frenato l’operazione. Occasione persa. Che serva da lezione. I talent scout non possono dormire sugli allori, devono iniziare a recitare la loro parte. Nel caso in cui così non fosse, andrebbero sostituiti. Nessuno è intoccabile, bisogna badare all’utile. 

Vista la situazione economica creatasi, il Milan non può pensare di potere acquistare talenti scoperti da altri club. Devono essere i nostri osservatori a scovare giocatori promettenti, in possesso delle qualità necessarie per sfondare, e a persuadere Galliani affinché concluda con successo l’operazione. Il tutto senza spendere cifre bomba.

Trattasi dell’unica soluzione utile a gettare le basi per un ricambio generazionale e a (ri)proiettare il Milan nell’Olimpo del calcio mondiale.

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