Entrare fra i primi quattro migliori cannonieri italiani di sempre è l’idea che stuzzica Pippo Inzaghi. “E’ dura fermarsi a 316 gol in carriera, perché ho davanti Baggio a 318“, ha spiegato l’attaccante, 39 anni ad agosto, che ha un contratto in scadenza a giugno con il Milan ed é indeciso se e dove continuare a giocare. “Ho giocato l’ultima partita in Champions a San Siro contro il Madrid scavalcando Raul in testa ai cannonieri di coppa, ho giocato l’ultima con il Milan a San Siro, con gol: non si può chiedere di più“.
“D’altra parte – ricorda sempre un Pippo malinconico – so che non posso giocare sempre ma che, sfruttato nel modo giusto, nell’ultima mezz’ora posso ancora dare tanto al calcio. Ma con un’altra maglia è quasi impossibile giocare“. Ieri gli è bastato ancora meno per trovare il gol. “Non mi é mai successo di chiudere una stagione senza segnare, non potevo permettermelo – ha sorriso -. Prima della partita Ancelotti mi ha mandato un sms con scritto che non ha mai trovato un giocatore nella sua carriera con la mia passione“.
E sono brividi rossoneri: “L’unica cosa sicura è che spero di poter tornare a lavorare nel Milan, magari faccio come Henry: mi invento che vado in America e poi torno qualche mese al Milan. Intanto domani (oggi, ndr) vado a Coverciano per il corso allenatori, ma la panchina è troppo lontana dal campo“. Che non sia davvero l’ultimo saluto, quello incredibilmente ed amaramente commovente di ieri?