“Galliani ha dichiarato che farà l’impossibile per resistere alle tentazioni? Mi fa molto piacere sentire queste parole da parte della società, è una grande dimostrazione di stima e uno stimolo a fare sempre meglio – ha dichiarato Thiago -. Era quello che mi aspettavo: se, quando arriva una proposta da altri, il tuo club risponde subito ‘trattiamo’ un giocatore secondo me deve farsi delle domande. Significa che ti considerano importante a parole ma non nei fatti. Invece io ho avuto la conferma che per il Milan sono fondamentale e incedibile”. Per il centrale rossonero le offerte si moltiplicano. C’è chi farebbe ponti d’oro pur di accaparrarselo. Eppure lui non si compone: “Tentato da fare esperienze altrove? Assolutamente no. Io sono felice al Milan e voglio restare. Ho parlato con Galliani prima di partire per Amburgo, mi ha detto ‘stai tranquillo che tu da qui non ti muovi’. Lo sa qual è stata la mia risposta? Non vedo perché dovrei preoccuparmi. Il Milan è casa mia e il resto per me sono solo chiacchiere. Mi piacerebbe diventare una bandiera come lo è stato Nesta“.
L’estate 2012 per Thiago Silva è e sarà molto simile a quella di Zlatan Ibrahimovic. Entrambi pezzi pregiati del Milan, entrambi richiesti dai grandi club d’Europa. Eppure il difensore non ha mai manifestato mal di pancia, ma si sente simile al capocannoniere della Serie A: “Io e Zlatan ragioniamo alla stessa maniera: tutti e due siamo venuti in questa squadra per vincere e restiamo per lo stesso motivo. Il Milan è già competitivo, però l’ultimo campionato ha dimostrato che per arrivare davanti agli altri c’è bisogno di altri innesti di qualità“. Nel colloquio con la rosea c’è spazio anche per parlare della stagione appena conclusa e dell’infortunio che ha tenuto fuori Thiago nel momento clou: “Lo scudetto sfumato fa tantissimo male. Io sono ancora arrabbiato perché eravamo quattro punti avanti e alla fine abbiamo chiuso quattro punti dietro la Juventus, tutti giorni mi chiedo come sia potuto accadere. L’infortunio contro la Roma? La responsabilità di quello che è accaduto è la mia e di nessun altro. Sono stato io a voler giocare per forza. Il mister non mi ha mai forzato, anzi. Se tornassi indietro io non lo rifarei”. La chiosa è un pensiero ricorrente nella testa di tanti tifosi: “Chissà, forse se non mi fossi fatto male la stagione per il Milan sarebbe finita in maniera diversa. Ma ora è inutile recriminare“.
This post was last modified on 27 Maggio 2012 - 11:05