L’Inter farà di tutto pur di bloccare la nostra corsa al titolo. Gli uomini di Stramaccioni, che si schiereranno con un 4-3-2-1, daranno il massimo. Cercheranno di metterla sull’intensità, si chiuderanno e ripartiranno tramite azioni provenienti dalle fasce. Nel midfield, assisteremo ad una battaglia.
I mediani nerazzurri, nonostante l’interno sinistro sia incline ad allargarsi, partiranno bassi. Baseranno il loro gioco sulla fisicità. E, recuperata la sfera, si affideranno alle giocate dei trequartisti. Questi ultimi, che agiranno tra le linee, alterneranno azioni personali, conclusioni dalla distanza e assist per il centravanti.
L’Inter partirà corta. Ma, sul lungo andare, si allungherà: i trequartisti e le punte non ripiegheranno, prima o dopo, i centrocampisti si stancheranno e non riusciranno a coprire la difesa. La benzina terminerà. L’errore di posizionamento, con il trascorrere dei minuti, non si farà attendere. Punirli.
L’importante è che il Milan non si sbilanci. Occorre che i Max men giochino come sanno fare, con determinazione e compattezza. Servirà la cortina di ferro: tre incontristi dovranno lottare a metà campo. I due interni dovranno capire quando raddoppiare, onde evitare che i nostri terzini soffrano gli uno contro uno, e quando stringere, supportando il play basso. Urgerà anche il ripiegamento del trequartista. Sarà lui l’arma in più, utile per vincere lo scontro a centrocampo.
E’ troppo importante rimanere bilanciati. Gli errori commessi durante il match d’andata non vanno ripetuti. Evitare leziosismi. In possesso della sfera, il Milan dovrà verticalizzare per Ibrahimovic. Zlatan sa come impensierire la retroguardia dell’Inter ed è in grado di creare varchi per gli inserimenti dei compagni e sponde che la seconda punta dovrà sfruttare.
In sintesi:
-non sbilanciarsi per nulla al mondo;
-giocare con pazienza, aspettando che l’Inter abbassi il ritmo e commetta errori di posizionamento;
-innescare Ibra e sfruttare gli inserimenti.