Lavagna tattica: l’Atalanta di Colantuono

L’Atalanta, guidata da Stefano Colantuono, è salva. Verrà a San Siro con la voglia di metterci in difficoltà, ma con altrettanta spensieratezza. Sta di fatto che si schiererà con un 4-4-2. La metterà sull’intensità e sulla corsa. La difesa rimarrà in linea, con tanto di terzini bloccati, chiamati a coprire le avanzate degli esterni di centrocampo. Questi ultimi cercheranno di andare sul fondo il prima possibile e di innescare, tramite cross, il centravanti.

Denis sarà servito con regolarità. Le sue sponde verranno raccolte dalla seconda punta, incaricata di gravitargli attorno. L’Atalanta non si sbilancerà, presterà attenzione agli equilibri, ma ci concederà terreno. Presenterà infatti due soli mediani, uno dei quali è un regista, l’interdizione mancherà. Non che si creino falle in mezzo al terreno di gioco ma, a meno che i centrocampisti di fascia non stringano con regolarità, la diga potrà essere abbattuta.

Ecco allora che, per vincere, basterà varare la cortina di ferro. I due interni di centrocampo rossoneri dovranno, affinché i terzini non vengano puntati con regolarità, raddoppiare i tornanti dell’Atalanta. Non sbilanciandosi il Milan, gli ospiti faticheranno e lasceranno varchi. Approfittarne.

Vincendo la battaglia nel midfield e riuscendo a bloccare le corsie laterali, il Milan risolverà ogni problema. L’Atalanta, con il passare dei minuti, calerà. E per andare in rete, sarà sufficiente verticalizzare per Ibrahimovic.
Zlatan potrà, con tutta tranquillità, atterrire la difesa avversaria e creare varchi per gli inserimenti dei compagni.

L’importante, per il Milan, sarà mantenere alta la concentrazione ed evitare superficialità e leziosismi.
Il resto verrà da sè.

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