La settimana degli “Arrivederci”. Grazie ragazzi!

È stata una settimana di emozioni forti in casa rossonera. Cominciata con le tristi sensazioni di un campionato perso proprio nel derby, è terminata con il trionfo misto alle lacrime per il saluto a diversi campioni che hanno fatto la storia, coronata con il gol della vittoria sul Novara ad opera di SuperPippo Inzaghi alla sua ultima, e trecentesima, partita in rossonero. Analizziamo, pertanto, questa settimana, gli aspetti negativi e le novità positive che si celano dietro l’addio di questi grandi campioni.

 

Nel Milan il rinnovamento suonava come necessario, già da diversi anni. Un ricambio generazionale era imprescindibile ed è divenuto chiaro anche agli occhi della dirigenza nel corso di una stagione nella quale la Juventus volava e i rossoneri camminavano. La grandezza degli uomini che lasciano il Milan dopo anni di trionfi sta anche nel fatto che loro stessi si sono resi conto di non poter più rientrare nei piani della società, nel senso che il “nuovo corso” avrebbe potuto prevedere per loro al massimo la panchina. In scadenza di contratto, pertanto, i grandi eroi dell’era ancelottiana hanno preferito farsi da parte per lasciare spazio a gente che ha più corsa e più gambe, andando a terminare la carriera in formazioni nelle quali non è richiesto lo sforzo fisico necessario per raggiungere i grandi traguardi che una società come il Milan è sempre obbligata a prefiggersi. Chapeau, anche per questo! IN RIALZO.

Il rinnovamento del Milan, tuttavia, passa anche dallo staff medico e tecnico. L’interminabile sequela di infortuni che, più di ogni altro fattore, ha condizionato la stagione milanista, non può più assolutamente ripetersi. Una squadra come il Milan non può assolutamente permettersi la mostruosa cifra di ottanta stop stagionali, quasi la metà dei quali di natura muscolare. Si possono acquistare tutti i fuoriclasse esistenti, ma non serve a nulla se poi si è costretti ad affrontare ogni gara con più di dieci indisponibili. Anche nella partita di ieri, che pure doveva essere una festa celebrativa d’addio, la formazione rossonera ha fatto registrare l’ennesimo infortunio, occorso, ancora una volta, a Kevin Prince Boateng (distorsione alla caviglia per lui), falcidiato, in questa stagione, quasi come Pato. Quindi, prima ancora di pensare al rinnovamento della rosa, urge fermare definitivamente questo drammatico trend. IN RIBASSO.

Non possiamo che concludere questo ultimo “Borsino” del Campionato salutando e ringraziando i grandi campioni che hanno scritto la storia del club più titolato al mondo, senza dimenticare Van Bommel e Zambrotta: ma oggi gli applausi e le lacrime sono tutte per loro: Gennaro Gattuso, Filippo Inzaghi, Alessandro Nesta (non citiamo Seedorf perché, secondo le ultime voci, sembra che ancora non abbia preso una decisione chiara sul proprio futuro, che potrebbe essere ancora rossonero). Traducendo in termini concreti, due Scudetti, una Coppa Italia, due Supercoppe Italiane, due Champions League, due Supercoppe Europee, un Mondiale per Club. Lasceranno un vuoto enorme nello spogliatoio milanista e nel cuore di tutti i tifosi rossoneri e dei veri appassionati di calcio, quel calcio puro, limpido, scevro da quella spazzatura che più volte ne ha contaminato il lato più bello. Il lato che fa prevalere l’amore verso i propri colori, i propri tifosi, la gioia di giocare e vincere insieme ai propri sostenitori. Ancora una volta GRAZIE, Gennaro Gattuso, Filippo Inzaghi, Alessandro Nesta, per sempre cuori rossoneri! Per quello che non sarà mai un “addio”, ma semplicemente un grande ARRIVEDERCI!!!

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