Dopo l’eliminazione dalla Champions League e all’indomani del trionfo di Mourinho nella Liga, casa Barça non rappresenta più il locus amoenus in cui tutti i giocatori vorrebbero risiedere. Alcuni malumori iniziano a farsi sentire. E tra gli scontenti, figura Dani Alves.
I rapporti tra il terzino di Juazeiro e Rosell si sono deteriorati. E Galliani, come la nostra redazione aveva da tempo anticipato, è in agguato. La conferma arriva dalla stampa catalana. L’effettivo blaugrana, terzino destro di ventinove anni, presenta le caratteristiche che fanno andare in brodo di giuggiole Silvio Berlusconi.
Dani basa il proprio gioco sull’intensità e sulla fase di spinta, dribbla con efficacia e crossa con precisione. Subordina la fase difensiva a quella offensiva, così, come piace al Presidente. Poiché il cartellino di Dani costa una trentina di milioni, l’esito della trattativa dipenderà dalla disponibilità del Barcellona ad abbassare le pretese e dalla mediazione del tandem Galliani&Raiola. Possiamo però affermare che Dani Alves è un obiettivo del Milan.
Peccato che, nonostante il suo ipotetico arrivo possa estasiare il popolo rossonero, sia doveroso porsi alcuni interrogativi. Riuscirebbe l’esterno brasiliano ad imporsi anche in Serie A? In Italia, a differenza della Spagna, un terzino deve eccellere nella fase di copertura. E’ fondamentale che un difensore di fascia sappia effettuare diagonali. Trattasi delle basi del calcio italiano. E Dani Alves, sotto questo aspetto, presenta limiti. Vale la pena rischiare?
Quando Abate effettua un traversone vincente, c’è il rischio che un meteorite si abbatta su San Siro. Ma, per quanto concerne le diagonali e la copertura, dimostra affidabilità e concretezza. Perché non continuare ad iniettargli fiducia?
Se Dani Alves arrivasse, a causa dei dubbi inerenti le sue chiudure, costituirebbe un enigma. Nel calcio moderno, non ci si può permettere di investire cifre alte per un giocatore che non assicuri garanzie. Meglio che la dirigenza del Diavolo, prima di avanzare offerte, rifletta.