A gennaio 2011 arriva dall’Ajax come terzino sinistro, ruolo che da molte stagioni è parzialmente scoperto nel Milan. Ma lì, in realtà, non lo abbiamo mai visto (o quasi). Urby Emanuelson, nato ad Amsterdam il 16 giugno 1986, arriva al Milan con le credenziali di una giovane promessa che da qualche anno gioca titolare fra i Lanceri di Amsterdam e mette in cascina qualche presenza in nazionale. Urby ha anche un’altra caratteristica che nel calcio italiano, si sa, è sempre molto apprezzata. Può giocare sia da laterale arretrato a sinistra, sia a centrocampo che come interno in un centrocampo a tre.
Mister Allegri sembra apprezzare il suo arrivo, ma dimostra subito di non credere all’olandese come possibile alternativa ad Antonini o Zambrotta. L’anno scorso Ema gioca poco. Qualche scampolo di partita, qualche apparizione in Coppa Italia dal 1′, ma quasi sempre da interno sinistro nel centrocampo a tre. Nella stagione che è appena passata, invece, le sue presenze aumentano in maniera considerevole, in maniera quasi del tutto inaspettata. Ma, Max sorprende tutti. Boateng continuamente ai box per infortunio e Seedorf mai continuo, anche lui vittima degli stop forzati, ma anche dell’età che avanza, vedono un’enorme novità. Emanuelson è il nuovo trequartista del Milan.
L’olandese ha buona corsa, un buon passo e un piede sinistro raffinato. Ma tutto si ferma qui. Il periodo in cui viene impiegato da “dieci” però, coincide con il miglior periodo della stagione rossonera, quell’autunno in cui arriva la strepitosa rimonta in campionato e le tante vittorie di fila. Allora qualcuno si convince che il suo ruolo può essere anche quello. Ma soprattutto se ne convince Allegri. In realtà il ventiseienne non convince dietro le punte e molte prestazioni in colore, dimostrano che per fare il trequartista ci vuole altro. Fioccano le critiche, attutite in parte dal gol di Cesena e, quello strepitoso, di Parma.
Verso la fine della stagione arrivano due spezzoni di partite, soprattutto quella maledetta casalinga contro il Bologna, in cui Ema viene spostato negli ultimi minuti a terzino sinistro, in un Milan all’arrembaggio che cerca di recuperare il risultato. Il numero ventotto, fa quello che tutti i terzini del Milan non sono riusciti a fare in tutto l’arco della stagione: tre cross perfetti, uno dei quali vale il pareggio di Ibra e un altro il quasi gol di Robinho. Ora a stagione finita si inizia a pensare a quella successiva.
Sperando e credendo di non vederlo più trequartista, il suo futuro resta un’incognita. Boateng, Montolivo, Nocerino saranno i titolari inamovibili nel prossimo centrocampo del Diavolo e, se non ci saranno la marea di infortuni di questa stagione, in mezzo al campo per l’olandese ci sarà poco spazio. Allora che fare? Tenerlo come riserva in quel ruolo? Sperare in qualcuno che lo voglia fortemente e venderlo, ricavandone un bel gruzzoletto da investire nel mercato? L’ipotesi terzino sinistro non sarebbe certo male e, infondo, provarci non costa nulla. E poi se Mister Ancelotti giocava con Cafu e Serginho sulle fasce, perchè Ema non può fare il laterale di difesa? Almeno non saremmo costretti a vedere il 100% dei cross sbagliati durante tutti i 90′ ad ogni partita del Milan. Il che sarebbe già un buon inizio.
Intanto per il rossonero arriva una brutta notizia. La scrematura operata da Van Marwijk, ct olandese, sulla lista dei pre-convocati costa il posto a Urby Emanuelson, che non farà parte della selezione orange per gli Europei. Questa la sua reazione: “Sono molto deluso, non ho avuto nessuna spiegazione. La decisione mi ha spiazzato, mi aspettavo di essere convocato senza problemi”.