Così, in una lettera aperta pubblicata sul Corriere dello Sport, Carlo Ancelotti si rivolge alla sua gente. “Non so se nella mia casa di Felegara ci sono stati danni – scrive Ancelotti, che racconta di aver saputo del terremoto al telefono dalla figlia Katia – la prima volta si era salvata. Ma ho saputo cosa è successo a Cavezzo, a Mirandola, a Medolla, A San Felice sul Panaro, a Concordia, che sono paesi che conosco bene, da ragazzino andavo a giocare su quei campi e ho fatto le scuole a Carpi e a Modena. È gente forte, che vive in serenità, lavora tanto, gente che adesso sta soffrendo ma che saprà come risollevarsi. La risposta del calcio è stata immediata, era giusto, doveroso, inevitabile annullare la partita della Nazionale. Anche dal calcio può venire un aiuto che da parte mia non mancherà mai. Un abbraccio alla mia terra ferita“.
(Fonte: AcMilan.com)
This post was last modified on 30 Maggio 2012 - 21:57