Era il 18 maggio 1994. Era un mercoledì, “da leoni”, come qualcuno oggi lo definirebbe. Lo scenario era quello del mitico Stadio Olimpico di Atene, che immani gioie ha regalato al popolo milanista. Il nostro attuale vice-allenatore, Mauro Tassotti, alzava al cielo la quinta Coppa dei Campioni (si chiamava ancora così) della gloriosa storia rossonera. Baresi, infatti, era assente per squalifica.
Sono passati esattamente 18 anni da quell’incredibile trionfo e il Milan, dopo allora, avrebbe alzato il trofeo, che nel frattempo avrebbe cambiato denominazione in Champions League, per altre due volte, l’ultima delle quali, nel 2007, ancora una volta nel magico Stadio Olimpico. Abbiamo parlato di vittoria incredibile, e siamo sicuri di non aver sbagliato aggettivo. Sì perché allora il Barcellona di Johan Cruyff era la squadra strafavorita, era il “Dream Team”, modello per ogni club d’Europa.
Lo stesso allenatore olandese si era mostrato spavaldo alla vigilia, facendosi addirittura fotografare con la coppa. La sicurezza di Cruyff derivava dal fatto che si trovavano di fronte l’attacco più scoppiettante d’Europa contro una delle difese più impenetrabili della storia, privata, però, della fondamentale diga composta da Franco Baresi e Alessandro Costacurta. Era un Milan quasi a pezzi, dunque, che il tecnico blaugrana pensava di annientare senza problemi, affermando che non ci sarebbe stata partita.
E partita, infatti, non ci fu, perché i ragazzi allenati da Fabio Capello dimostrarono che quell’appellativo di “Invincibili” non era nato per caso. Il Milan scese in campo mostrando un carattere e una grinta incredibili, unitamente a una corsa invidiabile. Il tanto osannato “Dream Team” venne letteralmente soppiantato e i calciatori di Cruyff non ci capirono niente dal 1’ al 90’. Due gol di Massaro nel primo tempo, la magia di Savicevic e la rete di Desailly spazzarono via il Barcellona e regalarono al Diavolo quella che forse è la vittoria più bella in Coppa dei Campioni, rotonda come quella sulla Steaua Bucarest, ma molto più entusiasmante, proprio perché di fronte c’erano i favoritissimi fuoriclasse blaugrana.
Insomma, un successo strepitoso quanto inaspettato, che tutti i tifosi rossoneri si augurino possa ripetersi ancora molte volte negli anni a venire, perché certi trionfi sono nel DNA di questa società che, lo ricordiamo per chi lo dimentica troppo facilmente, è il club che ha vinto più trofei internazionali al mondo!