Dopo anni passati nel settore giovanile il giudizio più comune rimane: sono bravi ma non sono pronti per la massima serie. Spediti in campionati meno appariscenti a “farsi le ossa” in molti si perdono e finiscono in un silenziosa anonimato, altri invece iniziano a collezionare gioie. Questo è il caso dei rossoneri spediti al Toro protagonisti della promozione in serie A ottenuta ieri dalla squadra allenata da Ventura.
Le prime pagine sono tutte per un rossonero d’hoc: Nnamdi Oduamadi, autore al minuto 24 del tapin vincente che ha permesso ai granata di aprire le danze. “Ho lavorato tanto per arrivare a farmi trovare pronto, riuscendo a segnare un gol fondamentale per noi” dirà ai microfoni di Sky, a fine partita, il ragazzotto cresciuto a Milanello. Per lui, attaccante o all’occorrenza centrocampista esterno, questa terza rete stagionale potrebbe significare l’esercizio da parte del Toro del diritto di riscatto dalla metà del suo cartellino.
Stagione più che positiva anche per Matteo Darmian. L’ex capitano della Primavera, ora in compartecipazione tra Palermo e Milan, è stato uno dei punti fissi della squadra granata. Centrale al fianco del più quotato Angelo Obgonna, oggetto del desiderio dello stesso Milan, oppure terzino sia a destra che a sinistra. Nemmeno il brutto infortunio di novembre al ginocchio ha potuto fermare l’ascesa di colui che veniva definito l’erede di Paolo Maldini. Meno brillante la stagione di Simone Verdi, ex stellina della Primavera allenata da Stroppa. L’attaccante classe ’92, che le due società hanno in compartecipazione, dopo un inizio di stagione scintillante si è perso tra infortuni e panchine. Alla festa della A hanno partecipano tutti, anche i più grandicelli come quel Ferdinando Coppola in prestito secco proprio da Via Turati, ora c’è tempo fino a fine giugno per conoscere il loro futuro.