Acmilan.com spiega che nella mostra, aperta al pubblico dal 15 Maggio al 31 Luglio in zona Porto Vecchio, sono presenti “fotografie, riprese e filmati d’epoca – molti dei quali ritrovati nello scrigno prezioso di Rai Teche – ma anche oggetti personali, appunti, articoli”, il tutto a cura del giornalista Gigi Garanzini, uno dei più autorevoli biografi del “Paròn”. Inoltre “un sostanzioso contributo di materiali, testimonianze e memoria arriverà anche dall’adesione dei club che Nereo Rocco ha allenato, nel corso di una lunga e intensa carriera tecnica: Triestina, Treviso, Padova, Milan, Torino e Fiorentina”.
E’ suo il record di presenze sulla panchina del Milan prima da allenatore e poi da direttore tecnico, se ne contano ben 459. E’ lui l’inventore di quello che poi è passato alla storia come “catenaccio all’italiana”. E’ ancora lui che, non è rimasto nella storia solo per vittorie, ma anche per il suo spiccato senso dell’umorismo. Si narra che prima della finale di Wembley, con la tensione alle stelle, si alzò e disse: “Chi non xe omo, resti sul pulmann”. Un personaggio, ancor prima di un allenatore, che così sintetizzava il suo rapporto non troppo idilliaco con Trieste: “A Milan son el comendator Rocco, a Trieste reso quel mona del bécher (macellaio)!“. Chissà che ora, vedendo questa mostra da lassù, non possa cambiare idea.
This post was last modified on 18 Maggio 2012 - 15:39