Ci sono quei giocatori che sono come il vino: più invecchiano più sono buoni. Infortuni ad inizio carriera, qualche destinazione sbagliata, troppa cadetteria, e un illustre anonimato che si spegne, quando meno te lo aspetti, quando ormai la maggior parte del tempo passato sui campi da calcio è alle spalle. Marco Rigoni, centrocampista goleador del Novara, ha tutti i diritti per considerarsi parte di questa categoria. Classe ’80, motorino instancabile con un talento da fare invidia a molti finalmente espresso, durante la stagione che sta per concludersi, nell’olimpo della serie A.
Molti si ricorderanno di lui come l’uomo che il 20 settembre 2011 ha steso con la sua doppietta i cugini interisti, altri avranno visto passare la sua tripletta al Cesana negli highlights di domenica scorsa. E’ lui con 11 gol (record personale), statistiche alla mano, il centrocampista più prolifico, una marcatura in più del nostro Nocerino, due in più del costosissimo Hamsik e del campione d’italia Marchisio, impreziosite peraltro da 4 assist. Un numero 10 con i fiocchi, poco pubblicizzato ma di grande continuità anche nelle presenze (in totale sono 34).
Per darvi un esempio della sua incisività, come ricorda Gazzetta.it, ecco un ulteriore dato: il 50% dei punti totali del Novara ha il suo marchio di fabbrica. Numeri da campione che potrebbero valere una chiamata importante, il primo obiettivo è l’azzurro della nazionale, il secondo una nuova squadra. Via dall’incubo della B (il Novara è già retrocesso matematicamente, ndr), sognando un top team. Su di lui in tanti hanno i fari puntati, tra questi potrebbe nascondersi anche Galliani, voglioso di rinnovare il centrocampo inserendo qualità a basse cifre. Chissà che quella di domenica a San Siro non sia l’ultima da avversario…