Per tutti questi motivi, oggi a San Siro ci sarà l’inferno, i giocatori daranno tutto per vincere la partita e sperare nella voglia di salvezza di un Lecce non ancora pronto alla Serie B.
Otto anni fa, sempre su quel campo, ci fu un gol che tutti i tifosi rossoneri certamente ricorderanno: cross di Kakà dopo due minuti dalla destra, capocciata di Shevchenko e gol. L’esultanza indimenticabile dei due fuoriclasse milanisti, i due talenti più amati, che rimarranno per sempre nei cuori dei tifosi, nonostante siano stati i due giocatori che hanno fatto piangere di più la gente con le conferenze stampa che annunciavano l’abbandono del club. Chi non si ricorda gli occhi tristissimi di Sheva quando salutò tutti e annunciò il suo passaggio al Chelsea, o i tifosi che implorarono Kakà di restare una fredda sera di gennaio, sotto al suo balcone…
Ma tornando alla partita, i milanisti si ricorderanno ben poco del resto del match: dopo due minuti Sheva aveva già segnato il gol-scudetto, da lì erano poi partiti 88’ di sofferenza pura. Chiudendo gli occhi ci vengono in mente alcune “fotografie”, alcuni momenti immortalati dai giornali nei giorni successivi o anche solo dalle menti dei tifosi, che per un motivo o per l’altro non dimenticheranno mai “quella” scena: la gioia dell’abbraccio dopo il gol, l’esultanza di Galliani in tribuna (come al solito “contenuta”), la paura per quella punizione di Totti che Sheva devia con un gomito, i fumogeni dei tifosi giallorossi con Capello che va sotto la curva a calmarli, Gattuso grintoso come sempre che urla “voi siete malati” agli ultra irrispettosi, il sole di inizio partita e la dolcissima pioggia che bagna il fischio finale, Kakà con la maglietta “I belong to Jesus” che gira per il campo abbracciando tutti, Shevchenko intervistato dichiara che del titolo di capocannoniere non gli interessa nulla, basta aver vinto con questa squadra, Ancelotti visibilmente commosso, Maldini che dice di essere orgoglioso di essere il capitano del Milan…
Ma il 2 maggio è una data che evoca grandi ricordi anche europei, era infatti il 2007 quando sotto la pioggia del Meazza andò in scena la partita perfetta, battuto il Manchester United 3-0 e finale, poi vinta, conquistata.
Per questi ricordi, e mille altri che ognuno si porta nel cuore, oggi non si può perdere, il 2 maggio 2012 non può diventare il giorno dello scudetto della Juve perché il 2 maggio 2008 è stato l’inizio di un ciclo, molti giocatori che in questa fascia di tempo hanno vestito la maglia rossonera lasceranno proprio quest’anno e sarebbe come chiudere un ciclo che nessuno, in fondo al cuore, vuole vedere finire.
This post was last modified on 4 Ottobre 2012 - 00:12