Difficile non associare la tragedia di Piermario Morosini a quel commovente 31 agosto 2007 in cui il calcio era appena uscito, purtroppo ancora una volta, colpito e commosso dalla triste fine di un altro ragazzo sfortunato. Siamo a Montecarlo, la finale di Supercoppa Europea assegna il primo, significativo trofeo della stagione, Siviglia e Milan sono le avversarie.
Sulla gara pesa un però più pesante di un macigno. La squadra andalusa, infatti, era da pochi giorni stata colpita dallo sconvolgente dramma di Antonio Puerta, ventiduenne centrocampista deceduto in ospedale, il 28 agosto dopo tre giorni di agonia. Inutili le speranze, inutili i tentativi e tempestivi di rianimarlo da parte di compagni e staff medico nel corso di quel maledetto Siviglia – Getafe. Ancora una volta il bollettino è lapidario e impietoso: arresto cardiaco. Nulla da fare per Antonio, per quella sua vita appena all’inizio, ma già piena di progetti e soddisfazioni. Doveva diventare padre in ottobre, di quel piccolo Aitor che mai invece, purtroppo, riuscirà a conoscere.
Tantissimi gli omaggi tributati a Puerta nel corso della finale di Montecarlo, vinta dai rossoneri per 3-1 con reti di Inzaghi, Juankulovski e Kakà. Ricordiamo, prima di tutto, una premiazione composta, quasi surreale, caratterizzata unicamente dal ritiro del trofeo e la foto di gruppo. Entrambe le formazioni, inoltre, erano scese in campo col lutto al braccio e con la scritta “Puerta” sotto il numero di maglia.
Bellissimo, infine, il gesto compiuto dalla nostra tifoseria nel corso dell’intervallo quando, dopo aver ottenuto il permesso dall’UEFA, andò a consegnare alla tifoseria avversaria uno striscione che recitava “Onore a Puerta“. La curva andalusa, visibilmente commossa non fece attendere il suo ringraziamento e intonò subito il coro “Milan, Milan”. Il calcio, per fortuna, è anche questo.