3-1 ed eliminazione. Al Camp Nou non riesce il miracolo rossonero, merito del solito e superiore Barcellona e di un Milan che dopo il secondo svantaggio non è più riuscito a rialzare la testa. Maledetti rigori, netto ed ingenuo il primo (palla persa colpevolmente da Mexes), inesistente il secondo che al minuto 41, otto minuti dopo il pareggio di Nocerino, ha cancellato i sogni d’impresa del Diavolo e ridato il sorriso ad un Barça che nel secondo tempo ha legittimato ed aumentato il proprio vantaggio e vinto con merito.
Rammarico e rimpianti ci devono essere, ma la squadra, visto chi aveva di fronte, ha fatto quasi tutto il possibile per cercare di limitare la superiorità evidente e snervante degli undici di Guardiola. Si poteva fare qualcosa di più a San Siro, si poteva fare qualcosa di più stasera, soprattutto nel secondo tempo quando un lampo, uno scatto o un colpo di testa a nostro favore avrebbe fatto la differenza e invertito il discorso qualificazione. La notte dell’ennesima prestazione poco significativa del solito Zlatan formato europeo,, anche oggi il suo aiuto alla squadra è stato impreciso e discontinuo. Doveva essere la notte del ritorno di Pato, e lo è stata, ma puntuale, ed è davvero preoccupante, è arrivato anche il cambio dopo soli 14 minuti per la solita ricaduta muscolare. Viene da chiedersi cosa siano andati ad Atlanta a fare…
Adesso il campionato, che non è un ripiego ma il primo obiettivo alla portata dei rossoneri sin da inizio stagione. Sabato contro la Fiorentina sarà forse l’incontro più decisivo da qui a maggio, perché c’è da contare la delusione e il fattore mentale del dopo eliminazione in Champions, con di fronte una squadra in assoluto bisogno di punti. Questo sì che è un obiettivo da non fallire, per bissare il tricolore e chiudere una stagione comunque positiva, anche dopo stasera dove il Milan ha lottato e rincorso con onore ed impegno, ma senza riuscirci. Applausi comunque ad una squadra che ci ha provato e, a più riprese, ci ha fatto sognare.