Ci rimanda a momenti decisamente più sereni e felici il Chievo – Milan dello scorso anno. Nel giorno del venticinquesimo anniversario della presidenza Berlusconi, il 20 febbraio 2011, ecco il Papero delle grandi occasioni: entrato al ventesimo del secondo tempo al posto di uno spento Cassano, spezza un equilibrio che ai più appariva ormai come irreversibile con una strepitosa azione personale. Due avversari saltati come birilli, palla sul destro, conclusione implacabile sul primo palo con Cesar e Sorrentino attoniti: quanta nostalgia, caro Papero…
Il goal del Papero era stata una vera e propria boccata d’ossigeno in un pomeriggio quanto mai difficile, reso ancor più difficoltoso da un Chievo quanto mai combattivo e in grande spolvero, guidato da un allenatore intelligente come Silvio Pioli. Il momentaneo vantaggio del Diavolo era arrivato al minuto venticinque del primo tempo, con una rete di Robinho viziata da un sospetto fallo di mano.
Pareggio dei coriacei padroni di casa al quarto d’ora della ripresa, con una rete di Fernandes. E quando tutto sembrava finito, dannatamente difficile ecco arrivare il sigillo brasiliano. Il sigillo di quel campione che tanti dubbi e amarezza ci sta dando, ma che in fondo tutti noi non abbiamo ancora smesso di aspettare.