Nuova settimana: si riparte dai tre punti di Verona

In una settimana conclusasi con la tragedia della scomparsa di Morosini è davvero difficile raccontare questi giorni dando spazio al calcio giocato. Tuttavia, il nostro compito è quello di continuare a raccontare lo sport, segnatamente le vicende del nostro Milan, e, pur con il lutto nel cuore, dobbiamo continuare a farlo.

 

La settimana rossonera è stata segnata principalmente dalla soffertissima vittoria di martedì contro il Chievo. Una prestazione certamente non altezza, figlia anche dell’emergenza infortuni, che continua, anche se in leggero miglioramento, ad attanagliare il club di via Turati. Una gara decisamente sottotono, che ha visto il Chievo tenere per buona parte dell’incontro il pallino del gioco. Lampante, da questo punto di vista, la statistica relativa al possesso palla, che ha visto i rossoneri, forse per la prima volta in questo campionato, essere sotto rispetto agli avversari. Non resta che sperare che, nel corso di questa settimana, recuperino altri infortunati e che quelli presenti trovino la migliore condizione. Al momento, si è decisamente IN RIBASSO.

Per fortuna, è bastato il siluro di Muntari a garantire i tre importantissimi punti, che permettono al Milan di restare agganciato al treno scudetto. La vittoria, infatti, è stata la vera notizia positiva di questa settimana, perché, come già successo a Udine, è venuta in una partita soffertissima e, proprio per questo, potrebbe ridare morale ed energie psicofisiche per il rush finale del campionato. Tre punti che possono valere oro e dai quali bisogna ripartire per tentare l’aggancio alla Juventus. I rossoneri sanno che, perché questo possa avvenire, è necessario vincerle tutte. IN RIALZO.

La partita di martedì ha riservato note liete e meno positive anche per quanto riguarda la prestazione dei singoli. Tralasciando l’ottima gara di Muntari, condita dalla realizzazione decisiva, è giusto evidenziare la superba prestazione degli intramontabili, quali Rino Gattuso, Alessandro Nesta e Mario Yepes. La prestazione dei due centrali di difesa è stata esemplare per concentrazione e tecnica e ha mostrato una volta di più che fin quando il fisico regge e quando la classe c’è non è di certo l’età a togliertela. Encomiabile anche il match di Gattuso, solito cuore e grinta, nonostante i tanti mesi lontano dai campi. Una prestazione superba per dinamismo e sacrificio. Ulteriori armi in più per questo finale di stagione. IN RIALZO.

Tutt’altro si deve dire, invece, in merito alla prova dei due attaccanti titolari, Ibrahimovic e Robinho.  Lo Svedese non ha brillato nelle ultime tre uscite, quella di Barcellona, quella nefasta di San Siro contro la Fiorentina, pur essendo andato in gol su calcio di rigore (dal dischetto non ha ancora sbagliato un colpo), ma soprattutto quella di martedì a Verona, dove è apparso, specie nel primo tempo, più rinunciatario e meno combattivo nel solito. Ma se per Ibra la stanchezza di tante partite giocate sempre per intero e a distanza di pochi giorni può essere una valida motivazione, non così si può dire per Robinho, che continua a steccare in maniera evidentissima. Se l’anno scorso faceva strappare i capelli ai tifosi per i suoi incredibili errori sotto porta, ma li faceva anche sorridere per l’enorme numero di chilometri macinati e di palloni toccati, quest’anno il Brasiliano sembra essere, spesso e volentieri, totalmente avulso dal gioco rossonero. Chissà se con la testa non sia già alle voci di mercato che arrivano dal Brasile. Intanto, Maxi e il Faraone sono lì che pressano. IN RIBASSO.

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