Tredici anni di Milan Junior Camp. Nata nel 1999, in occasione del Centenario rossonero, l’iniziativa dedicata ai bambini e alle bambine da 6 a 15 anni, ha conosciuto un’espansione rapida quanto sensazionale. Ecco qualche numero dell’ultima edizione: 16.297 partecipanti seguiti da 280 allenatori formati dall’AC Milan in 159 località di 42 Paesi. Dalla Scandinavia all’Albania, dall’Olanda alla Mongolia, migliaia di bambini hanno potuto assaporare il mondo Milan. Tra questi, tanto per citare un caso di successo, ci fu pure Ignazio Abate.
Oggi Milan Junior Camp, con il suo slogan “Let’s Play“, propone diverse soluzioni alle famiglie che vogliono far coronare ai loro figli il sogno di imparare il calcio. C’è la tipologia di Camp tradizonale che prevede il pernottamento dei ragazzi presso strutture convenzionate. Ma c’è anche l’opzione City con solo pranzo e allenamenti. Fino ai Camp Elite dedicati ai portieri, giunti quest’anno alla seconda edizione. Nei Camp si puo’ imparare anche una lingua straniera: a Dublino e a New York, ad esempio, con i corsi di inglese, o a Salamanca per lo spagnolo.
“Sono settimane in cui si crea un mix di sano divertimento, all’insegna dello sport e della socializzazione – ha spiegato Laura Masi, Direttore Marketing dell’AC Milan, durante l’odierna conferenza stampa a Milanello -. Dopo gli accordi per le partite della Prima Squadra, i Junior Camp sono il piu’ importante veicolo di promozione all’estero“. Si fa scuola calcio pure in crociera e nei villaggi turistici, grazie alle partnership che legano il club di via Turati alle principali compagnie. Si pensa ovviamente anche agli aspetti sociali, con la “Campagna Buon Compenso del Diabete” in collaborazione con Fondazione Milan, che offre ai bambini diabetici la possibilità di partecipare ai Camp. “Perché anche loro capiscano che nulla e’ precluso, tanto meno il sogno dello sport“, ha sottolineato Fabio Allevi, preparatore atletico della Prima Squadra, anch’egli diabetico.
Nei Camp si impara pure l’educazione stradale con il progetto “Instradando il campo”, grazie al quale i bambini possomo imparare sul terreno di gioco i segnali stradali. Testimonial dell’iniziativa è Luca Antonini: “E’ un progetto nato dall’idea di alcuni agenti della Polizia Municipale di San Giuliano Milanese, io l’ho provato: è bello e divertente, al punto che la Regione Lombardia l’ha premiato come una delle migliori dieci Best Practices per l’educazione alla legalità”. Per tutte le informazioni www.acmilan.com.
Ecco l’intervista completa a Laura Masi:
This post was last modified on 18 Maggio 2012 - 15:17