L’ultimo struggente saluto al “Moro”

Tifosi, familiari, amici, conoscenti, compagni di squadra, vecchi e nuovi. Ma soprattutto tanta, tanta, gente comune. In cinquemila si sono ritrovati oggi nella chiesa del quartiere bergamasco di Monterosso per dare l’ultimo saluto a Piermario Morosini. Intorno alla chiesa, che può contenere al massimo 600 persone, si è formato rapidamente un silenzioso serpentone di gente rimasta all’esterno della basilica. In giro solo un clima surreale quanto rispettoso del lutto, con le strade chiuse al traffico e i negozi chiusi.

Alle esequie c’era tutto il calcio italiano. Con due pullman è arrivata l’Udinese, la squadra del debutto in Serie A. Poi il Livorno, l’ultimo club. Quindi la Sampdoria, il team per il quale Moro simpatizzava. Non sono mancati i giocatori dell’Atalanta e dell’Albinoleffe. Presente anche la delegazione del Milan, con Ariedo Braida, Mauro Bianchessi, Responsabile dell’attività di base del Settore Giovanile, il centrocampista Sulley Muntari e i giovani della Primavera, Kingsley Boateng e Marco Guzzo. C’erano anche le istituzioni: i sindaci di Bergamo, Pescara e Livorno, il presidente della Federcalcio, Giancarlo Abete, il ct della Nazionale, Cesare Prandelli, quello dell’Under 21, Ciro Ferrara,  i presidenti delle leghe di Serie A e B, Maurizio Beretta e Andrea Abodi, il numero uno dell’Assocalciatori Damiano Tommasi.

Sulla bara c’era la maglia numero 25 del Livorno. E poi tanti fiori, sciarpe, stendardi, corone. In prima fila i familiari più stretti, con la fidanzata Anna Vavassori, la sua “Annina”, i cugini e la zia.

La miglior cronaca possibile, a questo punto, è affidata alle parole e ai ricordi.

“Dolce amico mio, timido compagno mio, ripartiamo da te. Ti ringrazio perché in questi giorni mi hai insegnato a essere papà e ho capito di più cosa vuol dire che Dio è nostro papà”. Don Luciano Manente, Parroco di Monterosso.

“Livorno ha avuto la gioia di avere il sorriso di Mario in questi mesi. Un sorriso che ha coinvolto i suoi compagni e la città. Livorno non dimenticherà mai Mario, uno di noi”. Mons. Paolo Razzauti, Vicario del Vescovo di Livorno

“Mario mi ha insegnato a vivere nel sacrificio, a vivere semplicemente, mi ha regalato la sua anima, i suoi occhi, i suoi respiri, il suo amore”. Anna Vavassori.

“Abbiamo perso un figlio e un fratello, ma sappiamo che tu, Piermario, non ci vuoi tristi, ma ci vuoi con il sorriso, il sorriso che regalavi ad Anna, che ci regalavi sempre”. Mariella Vavassori.

“…A volte serve un motivo, un motivo
Certi giorni ci chiediamo è tutto qui?
E la risposta è sempre si’
Non è tempo per noi che non ci svegliamo mai
Abbiam sogni però troppo grandi e belli sai
Belli o brutti abbiam facce che però non cambian mai…
…Non è tempo per noi e forse non lo sarà mai…”

Tutti i ragazzi dell’oratorio di Monterosso e gli amici, intonando “Non è tempo per noi” di Ligabue, l’artista preferito del Moro
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