Che l’Eredivisie non sia un campionato di prima fascia, è un dato di fatto. Nessuno può però negare che la massima serie dei Paesi Bassi sia popolata da giovani centravanti richiesti in tutta Europa. Bas Dost, ariete dell’Heerenveen, è uno di questi. Nato a Deventer, il 31 maggio 1989, Bas annovera nel suo repertorio le caratteristiche della punta moderna.
Alto 192 cm, per 80 kg, il ragazzo eccelle nel gioco aereo, è forte fisicamente, è in grado di fare salire la squadra, difendere la sfera con efficacia e creare spazi per i compagni di reparto. E, dinnanzi alla porta, sa dire la sua. Subordina l’eleganza alla potenza, preferisce badare al concreto. Va monitorato.
Galliani, avendo capito che Dost potrebbe essere utile alla causa del diavolo, ha iniziato ad informarsi. Il tulipano di Heerenven dev’essere tenuto in considerazione, specie in ottica futura. Peccato che il Milan non sia l’unico club interessato. Bas interessa anche all’Inter, alla Fiorentina, al Newcastle, al Wolfsburg, allo Stoccarda e all’Aston Villa, che gode di un leggero vantaggio. Ecco allora che, per aggiudicarsi le prestazioni del ragazzo, c’è il rischio di dovere affrontare un’asta.
Problema: il gioco vale la candela? Un conto è spadroneggiare sui campi dell’Olanda, un conto è riuscire ad imporsi in Serie A, campionato tattico e logorante. Riuscirebbe Bas Dost, in tempi brevi, nell’impresa? Ergo, continuare a trattare o lasciare perdere?
Finché Koos Formsma si accontenterà di un prezzo inferiore agli 8 milioni, se ne potrà parlare.
Ma se il costo si alzasse, meglio abbandonare la preda e concentrarsi sul mercato made in Italy.