La sufficienza dimostrata in partite cruciali come quella con la Fiorentina o con il Bologna, non può essere giustificata né da errori arbitrali, né tanto meno dalle assenze. Non si può giustificare la leggerezza di Van Bommel sul gol, quella di Bonera nel prendere due cartellini gialli consecutivi, quella di Seedorf nell’accendersi a sprazzi. E che dire di Zlatan Ibrahimovic che per una giornata sembra affetto da Robinhomania? Dei 24 gol fatti, indubbiamente, almeno la metà aveva un quoziente di difficoltà ben più arduo di quello sbagliato ieri dallo svedese sullo 0-0. Sembra assurdo…
Eppure è successo. Perfino “l’extraterrestre”, colui che più di tutti, a suon di prestazioni da capogiro ci ha fatto sentire in anticipo quello che probabilmente non saremo, è caduto in un tranello che ci siamo tesi noi stessi. Il numero 11 è sempre stato un’assicurazione scudetto per qualsiasi squadra, è il giocatore, manifestamente, più forte dell’intera serie A, ma questo non è bastato. Non sempre a vincere è il più forte. A volte succede che chi, da più lontano, insegue un sogno, in apparenza quasi impossibile, riesca a realizzarlo e invece chi, con mezzi ben più all’avanguardia, si fermi al palo, reo di esseri specchiato troppo nella propria bellezza. Così il Milan dei fuoriclasse, vedi lo stesso Ibra e Thiago Silva, rischia di cedere il passo e piegarsi. L’ultima, se non ultimissima, possibilità è rappresentata dalla Juve che, nelle ultime 5 giornate, potrebbe essere colpita dal medesimo problema. Sperando che il narcisismo sia contagioso, che gli dei del calcio siano con noi!
This post was last modified on 23 Aprile 2012 - 19:38