Urby: “Il Diavolo, uno stimolo continuo”

“Ho sempre saputo di potermi ritagliare un po’ di spazio al Milan: ero l’ultimo arrivato, un bersaglio davvero facile, ma sentivo la fiducia dell’allenatore e l’incoraggiamento dei compagni, che mi hanno sempre spronato a tirar fuori il meglio”. Dichiarazioni interessanti quelle di Urby Emanuelson: il centrocampista olandese, arrivato in punta di piedi alla corte di Allegri, si racconta a tutto campo per la prima volta. Tanta carne al fuoco, tanti ricordi, ma anche e soprattutto tanta voglia di far sempre meglio, con occhio sempre vigile alle convocazioni per l’Europeo 2012.

Un inizio davvero non facile quello di Urby: “Dovevo capire il gioco, i compagni, la gente e l’ambiente in generale. Anche le critiche, però, si sono rivelate un modo per crescere: ho accettato tutte le sfide, quando mi sono ritrovato a dover sostituire giocatori importanti credo di aver dimostrato di saperlo fare. Volevo dimostrare di non esser scarso, di poter fare qualcosa di buono per questa maglia e penso di esserci riuscito”.

Inevitabile, poi, il paragone con Boateng: “Oltre che un grande amico lo ritengo un elemento fondamentale per il gruppo: presto tornerà, vedremo che scelte farà l’allenatore. Io faccio le cose a modo mio, fino ad ora penso abbastanza bene. Mi piace in particolar modo giocare da trequartista: è quando sono lì che i compagni si fidano più di me”.

Un accenno, infine alle dichiarazioni al vetriolo rilasciate da Alberto Aquilani al Corriere dello Sport per quanto riguarda le polemiche che hanno coinvolto la Juve: “Leggo che qualcuno fa la vittima, ma la verità è una sola: il goal di Muntari valeva 3 punti. Li avremmo strameritati, ora la classifica avrebbe un’impronta totalmente diversa. Gli unici che possono lamentarsi, dunque, siamo noi: questo episodio ha avuto un peso specifico molto maggiore rispetto agli altri. In ogni caso, comunque, credo che alla fine vincerà la squadra migliore e noi ora siamo proprio lì, davanti a tutti”.

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