Niente faccia a faccia. Dopo lo sfogo con cui Zlatan Ibrahimovic ha espresso senza fronzoli le sue perplessità sul tridente scelto da Massimiliano Allegri contro l’Arsenal, l’allenatore del Milan ha parlato a tutta la squadra. Un discorso “sereno ma fermo”, secondo quanto filtra da Milanello, sulla falsariga di quello di fine dicembre a Dubai dopo che Alexandre Pato palesò il suo malcontento. Due mesi fa Allegri ha chiesto ai suoi di provare a risolvere i problemi dello spogliatoio all’interno dello spogliatoio. E questa volta dovrebbe aver ripetuto un concetto simile. Le prossime settimane saranno utili a capire se si tratta di un incidente di percorso o se si è incrinato il feeling fra Allegri e Ibrahimovic.
La tesi di Adriano Galliani è la seguente: “Più Ibrahimovic è incazzato e più vanno bene le cose“. Sarà vero, ma senza il suo sfogo probabilmente la figuraccia di Londra sarebbe stata digerita più facilmente, complice la qualificazione ai quarti di Champions e il mezzo passo falso della Juventus che ha regalato ai rossoneri la vetta in campionato con due punti di vantaggio. “Se non fosse stato così non sarebbe Ibrahimovic, ha le sue caratteristiche particolari e sono uno stimolo“, ha commentato Galliani assolvendo anche Allegri per la scelta di schierare tre punte: “Ho parlato un po’ con Allegri. Noi non abbiamo mai giocato con il tridente ma non si poteva fare altro. Se avessimo avuto un altro centrocampista di ruolo giuro che Allegri avrebbe fatto giocare Emanuelson dietro le punte”.
La prestazione non è piaciuta ai vertici. Barbara Berlusconi ha lasciato Londra soddisfatta solo della qualificazione e stregata dall’Emirates Stadium al punto da valutare l’idea di gettare le basi per la realizzazione di un nuovo stadio del Milan, come anticipato alla Gazzetta dello Sport. Ora si aspetta il sorteggio di venerdì per conoscere l’avversario dei quarti. Al Milan sperano di evitare il Barcellona di Messi, “il calciatore più forte di ogni tempo“, per dirla con Galliani, che eviterebbe volentieri anche Inter e Napoli (se si qualificassero): “Nel 2003 con l’Inter in semifinale e la Juventus in finale è stato bellissimo, ma è brutto incontrare le italiane, non sembra Champions“.
Di sicuro Galliani farà di tutto per evitare che la squadra indossi la terza divisa, quella nera con cui quest’anno ha sempre perso, anche a Londra. “Ho provato qualunque cosa per non giocare con la maglia nera, ma non c’é stato nulla da fare – ha raccontato sorridendo -. La maglia rossonera e quella bianca si confondevano con quella dell’Arsenal: o giocavamo nudi o in nero. Ma alla fine ci siamo qualificati…“. In futuro la maglia tutta nera potrebbe essere sostituita con una tonalità cara all’ad milanista. “Per qualche anno abbiamo avuto una maglia gialla e – ha anticipato – torneremo ad averla“.