Fabio Capello definisce ‘bufale’ tutte le voci di un suo possibile futuro da allenatore dell’ Inter. “E’ improponibile – spiega l’ex ct della nazionale inglese -: con Moratti non mi sono mai sentito, semplicemente abito a 150 metri dal ristorante dove lui di solito va a mangiare a Londra. Io non andrò mai all’Inter perchè mi sento milanista“. Per Capello è un sogno che Messi e Cristiano Ronaldo giochino in serie A. E’ possibile che Capello torni ad allenare in Italia? Gli è stato chiesto. “It’s another dream (un altro sogno, ndr)”, ha risposto.
Questo quanto riportato dall’Ansa, su cui ovviamente occorre fare delle riflessioni: Capello ha, certo, scritto la storia del Milan degli anni Novanta con quattro scudetti conquistati in cinque anni e la mitica Champions League 1994, stravinta ad Atene per 4-0 contro il Barcellona di Cruijff. Ma Don Fabio ha scritto grandi pagine del calcio italiano in toto: dallo scudetto con la Roma nel 2001, ai due tricolori (poi revocati) alla Juventus nel 2005 e 2006, altra squadra che il friulano mai avrebbe voluto allenare ai tempi del soggiorno capitolino.
In questo résumé fatto di poca coerenza, c’è un’unica certezza: Fabio Capello è un allenatore vincente, ha, sì, sempre preteso campagne acquisti faraoniche dai suoi presidenti, ma queste campagne difficilmente non hanno dato frutti. E’ bello pensare che Fabio Capello si senta milanista, è bello sapere che la sua fama sarà legata indissolubilmente ai nostri colori, ma tante situazioni negli ultimi anni ci hanno insegnato, purtroppo o per fortuna, che nel calcio di oggi le cosiddette bandiere volano e si “strappano” alla prima folata di vento.