Già, perché Kevin non era ancora nelle condizioni di giocare. La lesione muscolare, ai flessori della coscia sinistra, non era ancora stata smaltita. Aveva voluto a tutti i costi esserci, per massacrare l’Arsenal, ma non era ancora pronto. D’altronde, sarebbe stato difficile vietargli di scendere in campo. Peccato che, così facendo, la situazione fosse degenerata. KPB stava peggio di prima. Da quel giorno, lo si è visto a Milanello per effettuare sedute di lavoro differenziato. E basta.
Forzare i tempi, inerenti il rientro, sarebbe significato ripetere l’errore commesso in precedenza. Meglio farlo riposare. Ecco allora che il suo ritorno era stato fissato in vista di Parma-Milan, in scena sabato prossimo. Sorgono però alcuni dubbi. Avrà lavorato bene, stavolta, lo staff medico rossonero? Kevin avrà effettivamente recuperato?
I suoi inserimenti, in grado di atterrire le difese avversarie, ci servono. Ma preferiamo usufruirne a lungo termine. I fuochi di paglia possono aspettare. Vogliamo che Boateng torni e che sia disponibile fino al termine della stagione. Altri infortuni, conseguenze dei precedenti, possono e devono aspettare. Prima di rischiarlo, bisogna ben riflettere.
Il Boa è una risorsa importante, ma da gestire con oculatezza. Quando è in forma, costituisce un valore aggiunto. Importante. Ma, nel caso in cui non fosse al top della condizione, dovremmo preservarlo. C’è tempo per vederlo in azione. La stagione è ancora lunga. Non è che, sabato pomeriggio, non debba rientrare. Ma chi di dovere dovrà valutare se il gioco valga la candela.
This post was last modified on 11 Marzo 2012 - 13:24