Milan-Barcellona, andata dei Quarti di Finale di Champions League. Il giorno del giudizio, capitolo terzo. Andare avanti costituirebbe un’impresa titanica. Ma, una volta entrati nel G8 dell’Europa calcistica, bisogna ambire al massimo. Per forza.
Gli uomini di Guardiola usano schierarsi con un 4-3-3. Modulo che, in determinate situazioni, si snoda in un 3-4-3. Così potrebbe essere anche domani, deficitando il Barça di terzini sinistri. Sta di fatto che il loro stile di gioco non muterà. Dinamismo, fluidità e circolazione a più non posso della sfera. Rimarranno corti e praticheranno un calcio fatto di inserimenti e sovrapposizioni. Il tutto orchestrato da Xavi, Iniesta e Messi, i tre più forti al mondo.
Sanno creare palle gol da un momento all’altro. Sarebbe inutile elencare le loro doti. Tutti li conoscono. Diciamo soltanto che, grazie ai tre fenomeni, tutti gli effettivi blaugrana sembrano campioni. Peccato che non siano imbattibili. Anche loro presentano lacune. Approfittarne.
Sta di fatto che verranno a S.Siro cercando di fare la partita. Attaccheranno, coinvolgendo anche gli esterni, pur senza sbilanciarsi. Quando qualcuno salirà in proiezione offensiva, altri riusciranno a coprirne la posizione. La metteranno sull’intensità e faranno girare la palla, cercando di sfruttare i varchi a loro disposizione. Avanzeranno sia dalle fasce, sia dal centro.
Noi non dovremo allora affrontarli a viso aperto. Se li aggredissimo alti, incapperemmo in un errore. Dovremo abbassarci e aspettarli. Bisognerà varare la cortina di ferro. Tre mediani bloccati, Nocerino, Ambrosini e Aquilani, dovranno appostarsi sulla propria trequarti. Obiettivo: chiudere ogni buco. Gli interni dovranno inoltre, raddoppiando gli esterni blaugrana, evitare che i terzini(che si dedichino alla fase difensiva) soffrano gli uno contro uno.
Importante sarà il lavoro del trequartista, Boateng. Onde evitare che il nostro centrocampista arretrato sia isolato, Kevin dovrà ripiegare. E, durante le azioni di rimessa, sarà chiamato a veementi inserimenti. Il Barcellona, di fronte ad una squadra chiusa e compatta, incontrerà difficoltà. E, quando gli uomini di Pep arriveranno sulla trequarti, verranno aggrediti dai nostri incontristi. Una volta recuperata la sfera, specie se giungesse ad Aquilani, bisognerà verticalizzare per Zlatan Ibrahimovic. Nessuno sa difendere la palla quanto Ibra.
Zlatan sa atterrire gli avversari e creare spazi per trequartista e seconda punta. Questi ultimi dovranno sfruttare le seconde palle a loro disposizione e praticare pressing alto. Se il Barça trovasse difficoltà, si alzerebbe. E, continuando a giocare in orizzontale, rischierebbe di essere infilato in contropiede. Noi dovremo approfittarne. In difesa, non sono eccezionali. Le giocate dei nostri attaccanti, durante azioni di rimessa, potrebbero farli tremare.
In sintesi:
-otto uomini bloccati, dietro la linea della palla. Due che applichino, invece, pressing alto.
-Attendere che il Barça arrivi sulla nostra trequarti, prima di aggredire.
-Recuperato il pallone, lanciare Ibrahimovic e affidarsi agli inserimenti dei
rifinitori.
-Sfruttare ogni ripartenza concessa.
-Mai provare a sbottonarsi. Lo 0-0, giocando in casa, sarebbe ben accetto.