29-8-2010: l’inizio del nuovo e vincente presente rossonero. Un calcio malinconico ma doveroso al passato e un in bocca al lupo al nuovo Milan. Nuovo per Allegri, al suo esordio in campionato sulla panchina del Diavolo e per l’ambiente, a secco di successi da quasi 3 anni, con un insolito e mai banale “ vinciamo tutto “ che ha lasciato speranze, dato certezze e che ben ricordiamo. A San Siro contro il Lecce. Così come succederà domenica, dove il Milan incontrerà il suo trampolino di lancio che ha cambiato uomini e stravolto l’assetto di un collettivo intero.
Un anno e mezzo fa la formazione rossonera recitava: Abbiati; Bonera, Nesta, Thiago Silva, Antonini; Ambrosini, Pirlo, Seedorf; Ronaldinho, Borriello, Pato. Di questi, 3 su 11 non ci sono più e soltanto Abbiati e Thiago Silva, dopo 18 mesi, possono considerarsi ancora e davvero inamovibili. Si è stravolto tutto. Domenica scenderà in campo un altro Milan: diverso, più equilibrato e meno scontato. Addii ed arrivi. Allora fu 4-0, adesso chissà. Un 4-0 che ha cominciato lo scorso campionato, conclusosi con lo scudetto numero 18, di un Milan con parecchie incognite e tanti nuovi presupposti. Domenica, con i rossoneri da soli ed in vetta alla Serie A, sarà un crocevia importante che dovrà dare conferme ed eliminare incertezze che l’Arsenal ha dimostrato.
11-3-2011: il secondo tempo dell’odierno presente rossonero. Che tanto ha cambiato e che altrettanto potrà modificare, che molto ha detto e che parecchio sancirà. Ricordi e precedenti che rimbalzano e rimbombano, scherzi del nostro calcio capaci di riassumere sinteticamente un anno e mezzo di emozioni. Iniziò da lì, a San Siro contro il Lecce.