I record dell’era Berlusconi sono sempre in via di evoluzione. E quello raggiunto ieri dalla squadra di Allegri, è di dimensioni europee: con il passaggio del turno contro l’Arsenal, il Milan è entrato per ben 12 volte nei quarti di finale della Champions League dal 1989 ad oggi, cioè dall’insediamento di Berlusconi alla presidenza del Milan. 12 volte nelle prime otto d’Europa che significa aver messo in bacheca ben 5 Coppe dei Campioni, un palmares che nessuna altra squadra continentale può condividere con noi, una storia firmata tutta rossonera.
E mentre entriamo nell’Olimpo delle migliori 8 d’Europa, c’è da registrare un tabù che non riusciamo ad abbattare: nelle ultime cinque trasferte di Champions League, che includono anche quelle della passata stagione europea, il Milan ha portato a casa quattro pareggi e una sconfitta, proprio quella di ieri sera a Londra con l’Arsenal. Prima, nel girone di qualificazione agli ottavi, avevamo messo a segno tre punti in altrettante partite: a Barcellona, ma al Cam Nou l”X” può ritenersi forse una vittoria, a Minsk contro il Bate Borisov, avanti con un gol di Ibra e poi ripresi da un rigore di Bressan, e contro il Viktoris Plzen, con un suicidio negli ultimi minuti che risultò ininfluente ai fini della qualificazine. E il quarto pareggio? Quello più amaro, e sempre a Londra, contro il Totthenam che costò la qualificazione ai quarti di finale nella passata stagione.
Record e tabù: il Milan berlusconiano è così, capace di farci vivere in paradiso ma allo stesso tempo di farci sprofondare all’inferno con prestazioni come quella dei primi 45′ di ieri. Vicini al baratro, siamo riusciti a rialzarci da grande squadra. Come nella prossima trasferta europa, che verrà decisa nel sorteggio di venerdì 16 marzo. Sperando nella buona sorte.