Una meteora, sconosciuta ai più, torna alla base. Trattasi di Kingsley Umunegbu, di professione, seconda punta ed esterno offensivo. Nato nel nord della Nigeria, il 29 ottobre 1989, 178 cm per 78 kg, Kingsley era cresciuto nel nostro settore giovanile. Grazie al suo considerevole bagaglio atletico, si pensava potesse fare strada.
Ancelotti, in occasione di Milan-Catania 1-2, andata degli Ottavi di Finale dell’edizione 2007/2008 della Coppa Italia, l’aveva perfino fatto esordire in prima squadra. Un fuoco di paglia. Prestato a svariate compagini di Serie B e Lega Pro, infatti, Umunegbu ha collezionato pochissimi gettoni di presenza. Quanto di buono aveva dimostrato nel green Milan è andato incredibilmente perduto.
Sta di fatto che, a sorpresa, il Milan se l’è fatto prestare dal Chiasso. Occuperà la casella da extracomunitario. E basta. Difficile credere che riesca a trovare spazio nel competitivo organico rossonero. Difficile è addirittura immaginare che, almeno una volta, possa figurare tra i convocati di Allegri. Comprendere i motivi del suo acquisto risulta ancor più complicato. Non era infatti obbligatorio riempire la casella da extracomunitario.
Avesse, durante questi anni, giocato con continuità, avremmo potuto evidenziarne i peggioramenti effettivi. Ma così non è stato. Possiamo, ad oggi, ricordare com’era ai tempi della Primavera. Forte fisicamente, piuttosto veloce e discreto tecnicamente. Una promessa. Dopodiché, prima del ritorno, tre anni e mezzo di latitanza. Un enigma.