E’ uno Zlatan Ibrahimovic a tutto campo quello intervistato dal magazine ufficiale della Champions League. Dalla “Coppa dalle grandi orecchie” ai compagni, passando per la carriera e i titoli conquistati. Ed è propria sulla Champions League, dove Ibra mercoledì sera incontrerà l’Arsenal nella sfida di andata degli ottavi, che lo svedese si lascia andare a una dichiarazione che ridimensiona le sue ambizioni: “Molti anni fa era il mio obiettivo da conquistare e basta. Ma se la ingigantisci o la rendi troppo importante, finisce che non la vincerai mai”.
Un gladiatore, un combattente, un leone, un vincente, una dipendenza per la squadra: gli appellativi utilizzati per descriverlo in questi anni sono stati tanti, ma forse quello giusto non è anora stato trovato. “Se mi ritirassi oggi direi che sono molto felice della mia carriera. Ora punto a tutti i trofei che posso vincere”. Un elogio anche ai tanti compagni di squadra he hanno avuto la fortuna di avere come bomber lo svedese: “Si vincono i titoli perché si gioca con i campioni: sono i compagni che ti permettono di vincere, non è una questione individuale. E’ una questione di squadra.”
L’obbiettivo di Ibra? “Il mio scopo è stato sempre essere un calciatore più completo possibile. L’ho raggiunto, so quello che posso fare e sono pronto a sacrificarmi per riuscire. Non si vince perché si è numeri uno, ma perché si è nella squadra numero uno”. Parole da leader, da capitano, da simbolo della squadra. “Se vinco, bene. Se non vinco, non vinco. E questo non sminuisce la mia carriera perché ho fatto tutto quello che ho potuto”. Firmato, Zlatan Ibrahimovic.