Al centro della pista, la principessa sta stregando tutti con la sua grazia, il suo ballo sinuoso ed elegante. Il principe se la coccola, gongola di fronte a tale scintillìo, e che orgoglio notare come la guardino i due più facoltosi rampolli presenti al ballo, la vogliono o per meglio dire la vorrebbero, arrivano perfino a litigare per contendersela, trascurando però il fondamentale dettaglio che i conti senza l’oste non si fanno. Fissata nella mente la situazione? Bene, ora lo svoglimento.
La principessa in questione è il più imprescindibile dei nostri giocatori, quel Thiago Silva che in poco tempo è diventato il vero totem della difesa rossonera, elemento insostituibile, perno che quando manca fa scricchiolare tutta l’impalcatura. Il principe è ovviamente il Milan, società che l’ha reso quello che è dopo averlo acquistato dal tricolor carioca, meglio noto come Fluminense. In questi 3 anni sulla sponda vincente del Naviglio, Thiago ha più volte giurato amore eterno ai rossoneri, troppo bello l’ambiente, troppo gloriosa la storia del club, tutto fin troppo perfetto, un giocatore non potrebbe chiedere di più. Le prestazioni del centrale brasiliano ne hanno tratto indiscutibile beneficio, la forza del 27enne carioca è presto apparsa chiara agli occhi di tutti. Non sorprende quindi che la principessa abbia attirato le attenzioni di potenziali pretendenti. I rampolli in questione sono probabilmente i più ambiti del momento, sarà il caliente fascino iberico, sarà per le sicure prospettive di fama, soldi e successo.
Dapprima il Barça, solitario ma assai attraente corteggiatore, petto in fuori e trofei in mostra, lusinghe continue al grande Thiago che ringrazia e, essendo persona corretta prima che un campione, parzialmente ricambia, salvo poi prolungare fino al 2016 il contratto che lo lega al Milan. Ora la lista si allunga, dicono i ben informati. Sempre dalla Spagna, accanto ai catalani alza la voce anche il Real ‘spendi e spandi’. Vi diamo 30 milioni, fanno sapere da Madrid, in più scegliete uno tra Pepe e Sergio Ramos. Così, giusto per non rimanere soli dopo il trauma da separazione.
Fermiamoci un attimo a riflettere, soppesiamo la proposta. Sergio Ramos era stato uno dei papabili già per la sostituzione di pendolino Cafù, elemento duttile, ma non si è mai passati all’azione. Lo spagnolo è comunque rimasto in lizza, almeno fino a quando il diavolo ha ritenuto completo l’apprendistato da terzino di Ignazio Abate. Sul fronte Pepe, una sorta di Lucio fisicamente e mentalmente, la fama del centralone farebbe senz’altro più pendant con lo schizofrenico ambiente interista (senza offesa, ci mancherebbe). Piccole semplici spiegazioni per ribadire come Thiago Silva sia difensore incomparabile, non c’è proposta indecente che possa reggere. In risposta a queste voci, a questi ennesimi tentativi di lusingare il nostro campione, è giunta dal diretto interessato una replica che non può far’altro che scaldare i cuori di tutti i tifosi rossoneri, un comunicato ufficiale riportato ieri da La Gazzetta dello Sport.
Ecco le parole del brasiliano: “Non ho nessuna intenzione di lasciare il Milan. Mi piace l’idea di diventare un simbolo di questa squadra e di questa società seguendo la strada che in passato hanno già percorso Franco Baresi e Paolo Maldini. Galliani stia tranquillo: il Barcellona per me è solo una rivale”. Come il Real Madrid, aggiungiamo noi. La principessa fra le braccia del suo principe. Finchè morte non ci separi.