Tempi duri per Alexandre Pato. I continui infortuni e problemi muscolari, le prestazioni anonime, una coesistenza con Ibrahimovic che proprio non vuole decollare. Se nelle passate stagioni le sue prestazioni erano state condite da alti e bassi, ma comunque da momenti in cui l’etichetta di “fenomeno” veniva rispettata a pieno, in questa l’unico squillo degno di nota è stata la favolosa discesa di Barcellona. Poi ancora infortuni, polemiche sulla sua presunta poco regolare vita privata e partite davvero deludenti.
L’anno scorso senza Ibra aveva dimostrato di essere più libero, o almeno di sentirsi tale, e in coppia con il suo amico e connazionale Robinho, con la splendida doppietta rifilata nel derby scudetto all’Inter. La grande occasione per dimostrare di essere ancora il “Papero” che tutti conosciamo, è arrivata sabato sera nel big match contro la Juve, o almeno così si sperava. Invece è arrivata un’altra prestazione inguardabile, 45′ troppo brutti per essere veri.
A gennaio, nella finestra invernale di calciomercato, ha rischiato di salutare tutti, raggiungendo Mister Ancelotti e Leonardo (cioè colui che lo ha lanciato e colui che lo ha scoperto) al Psg. Galliani lo aveva già venduto e stava per chiudere per Tevez, il presidente Berlusconi ha posto il veto e ha bloccato tutto. Lo stesso presidente che, in questo momento, sembra essere l’unico fattore (e che fattore) a legare l’attaccante brasiliano ancora al Milan.
Ma, certo, prestazioni come quelle di sabato non piacciono a nessuno e tanto meno al Cavaliere che, siamo certi, se in questi ultimi mesi non ci sarà un’inversione di tendenza nelle prestazioni del sette rossonero, si convincerà anche lui a cederlo e a recuperare un pò di quei soldini che sono stati spesi nell’investimento fatto circa cinque anni fa. Pato dovrà dimostrare di essere da Milan in questo finale di stagione. In caso contrario per lui si apriranno le porte di Milanello in uscita, anche perchè il Psg è sempre pronto a fare un’offerta importante al Milan per la punta.