Gli esterni spingeranno e attaccheranno, senza fermarsi. Gli interni di centrocampo, per favorire le giocate di Pirlo, unico effettivo statico, si dedicheranno in prevalenza alla fase di interdizione. Le giocate del regista di Flero, protetto dai mediani, dovrebbero poi innescare le punte, supportate inoltre dall’inserimento di uno degli incontristi. Peccato che questa tattica non sempre funzioni. Proprio così. I bianconeri, per quanto concerne la fase offensiva, capitalizzano poche palle gol. Creano, ma non finalizzano.
Noi non dovremo allora fare l’errore di concedere azioni di rimessa. Per evitare di subire il gioco juventino, bisognerà presentare tre incontristi bloccati sulla nostra trequarti. La vecchia signora non è in grado di impostare un vero e proprio gioco d’attacco. Se li aspettassimo bassi, una volta recuperata la sfera, potremmo ripartire con efficacia.
Per annullare l’avanzata dei loro esterni, i nostri mediani dovranno riuscire a raddoppiare le marcature. Così facendo, i terzini rossoneri non soffrirebbero. Sarebbe comunque preferibile che questi ultimi ricoprissero una posizione prudente.
Il nostro trequartista, Emanuelson, dovrà pressare Pirlo. Qualora il regista bresciano perdesse la sfera, Ema sarà chiamato a dare il là all’azione di contropiede. Disponendo la Juventus di tre centrali difensivi, sarà necessario allargare il gioco, sviluppando l’azione dalle fasce. Già, perché Chiellini, Barzagli e Bonucci sono forti fisicamente, ma, se puntati, incontrano difficoltà. Il dinamismo delle nostre punte, pressing alto di Robinho in primis, potrebbe farli tremare.
Non riuscendo a trovare varchi, i nostri avversari saliranno. E, così facendo, infrangendosi contro una barriera situata in prossimità del limite dell’area, ci concederanno metri. Approfittarne.
In sintesi: rimanere bilanciati, chiudere gli spazi, aspettare che i bianconeri salgano e punirli con fulminee ripartenze.
Per vincere, dovremo fare così.
This post was last modified on 24 Febbraio 2012 - 18:56