Se gli spettatori sugli spalti di San Siro non fanno pressoché mai registrare il sold out così non si può dire dell’infermeria rossonera che ha sempre un afflusso molto consistente. Dalla difesa all’attacco, passando per il centrocampo, gli infortuni, alcuni determinati delle condizioni pietose dei campi italiani e dalle temperature gelide, non hanno risparmiato nessuno. Ad oggi sono ben 8 i giocatori fermi ai box e, cosa preoccupante, della maggior parte di essi si hanno poche certezze su quando e come rientreranno in campo.
Un posto “d’onore” va riservato ad Alexandre Pato, infortunato cronico. Il Papero ha “lasciato le penne”, come spesso nella sua carriera, sul terreno amico del Meazza nella partita di Coppa Italia contro il Novara il 18 gennaio scorso. L’ennesima lesione muscolare avrebbe dovuto, secondo i primi calcoli dello staff rossonero, tenerlo fuori dalle 3 alle 4 settimane ma il brasiliano soltanto ieri ha incominciato a lavorare sugli allunghi e il recupero sembra più lontano. Anche su Boateng le notizie non sono rassicuranti visto che è stato lo stesso Allegri, nel dopo Lazio-Milan, ad ammettere: “Non possiamo stabilire quando rientrerà“. Una bella grana perdere uno degli uomini chiave della manovra offensiva proprio in un mese cruciale, ancora di più se all’appello manca anche Alberto Aquilani, assist e qualità al servizio del centrocampo. Il suo problema alla caviglia necessita di una terapia conservativa la quale, si spera, possa dare gli esisti desiderati. A giorni il romano dovrebbe cominciare a lavorare in gruppo.
Due mesi, questo è certo, per Merkel a causa del problema al ginocchio destro che lo costringe a lavorare in palestra con un tutore, e anche per Yepes, sottopostosi a intervento chirurgico per una lesione al legamento della caviglia.
Buone notizie arrivano invece da Flamini, infortunatosi in estate al legamento del ginocchio, rientrato in gruppo questa settimana e Cassano la cui rincorsa verso l’idoneità procede a vele spiegate. Il loro rientro in campo resta però lontano come anche quello di Gattuso, la cui miastenia oculare diagnosticata con tanto ritardo rimane di difficile lettura. Poche certezze insomma, gli infortuni nell’innevato Milanello sono avvolti da una coltre di mistero.