Giocatore dopo giocatore ricordiamo la posizione che hanno ricoperto gli attaccanti rossoneri nelle ultime partite. Non è una critica ai giocatori, il problema sta o nell’assortimento del reparto offensivo o nelle scelte tattiche di Allegri.
Ibrahimovic: l’immenso Zlatan nell’ultimo periodo ha indietreggiato, ha sentito il bisogno di arretrare per andarsi a conquistare la palla, e una volta presa di inventarsi qualcosa, azione personale o passaggio filtrante che sia.
Robinho: per natura Binho parte largo per poi accentrarsi oppure spazia dietro le punte. Compito che Allegri vuole da lui, insieme anche ad una mano in fase difensiva, e che sta esercitando più o meno egregiamente.
El Shaarawy: anche con la Juve il Faraone ha giocato ala. I numeri ce li ha, ha pure segnato, però è un altro attaccante che non fa la punta centrale.
Pato: il Papero spazia, da ala a punta. Può inserirsi, ma raramente fa da sponda per gli inserimenti o va a raccogliere i cross di testa. Non è nelle sue corde. E comunque è ancora infortunato.
Maxi Lopez: probabilmente sarebbe lui la chiave. Ha un fisico robusto, buon possesso, riuscirebbe a tenere alta la squadra. Allegri dovrà provarlo, già da sabato, contro l’Udinese. E non ci sono scuse, vista la squalifica di Ibrahimovic.
Inzaghi: Superpippo sta alto, sempre al limite del fuorigioco. Lo conosciamo e non c’è bisogno di ricordare le sue caratteristiche. Ma Allegri non lo vede. Eppure sarebbe ancora molto utile, soprattutto perché lui, fisso nell’area, ci sta sempre.
Cassano: è una seconda punta. E comunque è infortunato.
Emanuelson: vero factotum, da terzino a trequartista, ma non può essere utilizzato anche come prima punta.
Boateng: in via di recupero, naviga tra la tre quarti e la fascia, libero di muoversi, mordere, suggerire e segnare. Anche lui non nasce prima punta, non l’ha mai fatta e per ora c’è un gran bisogno di lui proprio dalle sue parti.
La soluzione, al netto degli infortunati, è rinforzare il centrocampo, di modo che Ibra non sia costretto a venire dalle parti della tre quarti a procacciarsi i palloni. Ibra è un fuoriclasse, e fa reparto da solo. Quindi per sfruttare al massimo la sua straordinaria vena realizzativa è necessario costringerlo nell’area, con due soli compiti: segnare e fare segnare. Roba che lui sa fare divinamente, e i suoi eguali nel mondo sono solo Messi e Ronaldo.
Se il centrocampo deficita, allora Allegri dovrebbe rinforzare l’attacco affiancando all’Ibra versione tutto campo una prima punta fissa, da scegliere tra Maxi Lopez e Inzaghi. Fortuna vuole tra l’altro che almeno loro non siano infortunati. Inoltre sono pure forze fresche, visto i pochi minuti giocati questa stagione. La soluzione a questo rompicapo non necessita di una complicata formula matematica.
This post was last modified on 10 Febbraio 2012 - 08:57