Nel corso dei successivi venti anni, le 500 presenze collezionate sono state condite da una miriade di trionfi. Otto, addirittura, i campionati nazionali vinti: quattro olandesi (tutti con il Psv Eindhoven), due tedeschi (con il Bayern Monaco), uno spagnolo (con il Barcellona) e quello italiano con il Milan. Ma la personale collezione di Van Bommel non si ferma certo qui, arricchendosi di altri dieci trofei tra Coppe e Supercoppe nazionali più la Champions vinta nel 2006 con lo stratosferico Barça di Ronaldinho e la finale mondiale disputata in Sudafrica contro la Spagna.
Insomma, indiscutibilmente un veterano di questo sport, che, come svela ai microfoni di Milan Channel, da piccolino tifava Milan, merito ovviamente dell’inarrivabile trio olandese composto da Rijkaard, Gullit e Van Basten: “E a casa – sottolinea il centrocampista – ho anche le foto in cui indosso la maglia del Milan”. Sulla partita più difficile, Van Bommel non ha dubbi: “La finale del Mondiale 2010. L’Olanda non ha giocato bene, ma so che potevamo vincerla contro la Spagna”.
Mentre il giocatore più forte mai incontrato è un semi-sconosciuto in Italia: “Luc Nilis. Eravamo al PSV e lui era il nostro trequartista dai piedi ottimi. Sapeva tirare le punizioni e i calci d’angolo benissimo, ma poi la sua carriera si è interrotta per un gravissimo infortunio nel quale ha anche rischiato di perdere la gamba”. Infine, i progetti per il futuro: “Quando sarò grande mi piacerebbe tanto fare l’allenatore, ma c’è ancora tempo”. Prima c’è da vincere ancora con il Milan!
This post was last modified on 4 Febbraio 2012 - 10:25