Secondo episodio dei retroscena che ci accompagneranno fino al big match di sabato. Un appuntamento che, romanticamente, abbiamo deciso di intitolare “EX”: cinque campioni che hanno scritto la storia sia del Milan che della Juventus, o che la stanno ancora scrivendo, raccontati dalla nostra redazione.
Dichiarazioni col broncio, sorrisi col contagocce ma prestazioni sontuose. È proprio vero che in campo si è davvero un’altra persona, completamente diversa da quella al di fuori. Nella Juventus così come nel Milan. In bianconero, uno scudetto (e un altro revocato), con i rossoneri uno scudetto; sia a Torino che a Milano tante polemiche, tanti rossi e tante squalifiche. Date la palla a lui e non vi preoccupate, prima o poi la metterà dentro. Dategliela male o non dategliela proprio e lui un modo per segnare lo troverà lo stesso. Non provate a fare i furbi con lui, perché oltre ad avere i piedi buoni ha anche due mani…
Mai modesto, sempre irriverente. Chissenefrega. Numero uno prima per la Juve e poi per il Milan, “zingaro” prima per il Milan e poi per la Juve. Scusate l’invidia. Arrivato in Italia nel 2004 nel club bianconero di Moggi (bei tempi quelli per loro), dopo un inizio un po’ timido, Ibra si è fatto conoscere in campo e si è dimostrato essenziale, nel bene e nel male. Tornato a Milano nel 2010, sponda rossonera, non ha fatto altro che confermare la sua supremazia.
Nonostante i tanti e corretti cartellini rossi conquistati, nonostante le reazioni scomposte che ormai fanno parte della sua etichetta. Dalla Juve, all’Inter al Milan, passando e poi scappando dal Barcellona che vinceva tutto. Robe da matti. Robe da Zlatan Ibrahimovic.
This post was last modified on 22 Febbraio 2012 - 13:47