Vecchietti, ma incontentabili

Quindici mesi. E’ la differenza d’età tra Filippo Inzaghi e Alessandro Del Piero, con il primo più “anziano” del secondo. In comune, però, hanno tanto, tantissimo, dentro e fuori dal campo. Entrambi bomber a suon di gol, entrambi campioni del mondo con la Nazionale, entrambi fedeli come pochi ai colori di una vita: rossoneri per Pippo, bianconeri per Alex. E in comune hanno pure quattro stagioni alla Juventus (dal 1997 al 2001), dove insieme misero insieme 114 reti.

A due giorni dal primo gol stagionale di Del Piero, martedì sera in Coppa Italia contro la Roma, dalle pagine della Gazzetta dello Sport Superpippo ha voluto rivolgere un pensiero all’ex compagno: “Sono stato felice per lui. Ale, come me, vive il calcio con grande passione e professionalità. E si merita tutto quello che ottiene. Il nostro segreto? Non ci accontentiamo mai. Adesso ci alleniamo tanto e giochiamo poco, ma non ci arrendiamo. Cerchiamo sempre nuovi obiettivi”.

Carriere splendide, quelle di Inzaghi e Del Piero, che ora si ritrovano giocoforza a lottare per poter chiudere in bellezza, tentando di sfruttare al massimo le occasioni (poche) per battere ancora qualche record. E in Coppa Italia, Lazio permettendo, potrebbero ritrovarsi in campo da avversari: “Sarebbe bello – ha affermato Pippo -. Il tempo passa, ma noi ci siamo ancora e l’affetto della gente è il premio più bello”.

Trecento: è il numero fatidico che inseguono questi due campioni del nostro calcio moderno. Da una parte c’è Inzaghi, che con 5 presenze in partite ufficiali coronerebbe il sogno di aver giocato 300 gare con la maglia del Milan. Dall’altra parte c’è Del Piero, al quale mancano solo 14 centri per centrare la quota 300 con la Juve. Il destino li accomuna anche nelle cifre, ma per entrambi il tempo stringe…

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