Se non ci fossero i centrocampisti di contenimento, le trame avversarie non potrebbero essere rotte e non si potrebbe avviare alcun tipo di azione. Il contributo di Ringhio, in occasione degli ultimi prestigiosissimi trofei vinti, è stato quindi enorme. In merito, possiamo ricordare i trionfi inerenti le Champions 2002/2003 e 2006/2007 e il Campionato 2003/2004. Gattuso, per facilitare il lavoro dei rifinitori e dei finalizzatori, si triplicava. Copriva tutto il centrocampo, effettuava un’innumerevole serie di tackles vincenti, era l’incubo di qualsiasi avversario. Che riuscisse a regalarci ossigeno prezioso con le buone o con le cattive, era irrilevante. Grazie ai suoi breaks, la manovra poteva ripartire. Insomma, una colonna. Definirlo una fonte d’energia sempre rinnovabile è troppo riduttivo. Il suo lavoro è indescrivibile.
Eppure, con l’avvento di Leonardo sulla nostra panchina, sembrava che il suo tempo fosse passato. L’allenatore brasiliano preferiva una linea mediana sottile e poco concludente, Ringhio criticava e veniva puntualmente escluso dall’undici titolare. Avrebbe voluto andarsene, se il nuovo allenatore, Allegri, non l’avesse fatto sentire altamente funzionale al progetto. Ma così non fu. Grazie al tecnico toscano, Gattuso ha vissuto e sta vivendo una seconda giovinezza. E l’ultimo nostro Scudetto, che Rino considera come una sorta di vendetta nei confronti di Leonardo, porta ancora la sua griffe.
Certo, non potrà più reggere l’intera metà campo. Ma, accompagnato da un altro centrocampista di contenimento, riesce a recitare egregiamente il suo copione. Nemmeno il pericolosissimo infortunio agli occhi, in cui era incappato il 9 settembre scorso, è riuscito a fargli abbandonare l’attività agonistica. Ottenuta l’idoneità sportiva, Gattuso è tornato in pista. E adesso è nuovamente a disposizione e pronto per nuove sfide. Ovviamente, con l’obiettivo di vincere.
This post was last modified on 8 Gennaio 2012 - 18:56