Chiamatelo “mal da big-match”. Ci sono numeri che spesso dicono molto di più delle parole. In questo caso le statistiche del Milan riguardo agli scontri diretti con le prime della classifica impongono una riflessione. Ad una sola giornata dal giro di boa è possibile stilare un’analisi completa.
Nelle sfide contro Juventus, Udinese, Lazio, Inter, Napoli e Roma i rossoneri hanno raccolto solo 5 punti sui 15 in palio: vittoria all’Olimpico contro i giallorossi, pareggi a San Siro contro Lazio e Udinese, sconfitte negli altri tre big-match. Un risultato molto diverso dalla capolista Juve, che, pur avendo un solo punto in più, ha portato a casa 12 punti, giocando l’unica partita in casa proprio contro la squadra di Allegri. L’Udinese, invece, di punti ne ha raccolti 9, perdendo solo contro il Napoli.
E’ vero che gli scudetti si vincono tentando di lasciare per strada meno bottini alle “piccole”, ma sono altrettanto evidenti le difficoltà negli scontri diretti con le “grandi”. Non è un caso, quindi, che le tre sconfitte stagionali siano arrivate tutte nelle partite di cartello. E se quelle di Napoli e Torino furono gare giocate male in tutto e per tutto, il derby di ieri sera fa ben sperare perché di occasioni l’undici di Allegri ne ha avute anche più dell’Inter. Nel girone di ritorno serve un’inversione di tendenza, perché, alla fine, queste cifre possono pesare. A parziale attenuante va considerato il calendario: per il Milan le gare contro Napoli e Juve arrivarono in un momento di precaria condizione fisica, discorso completamente diverso per i bianconeri.
Diventa inevitabile, infine, che i detrattori puntino il dito contro la vecchia solfa di “Ibrahimovic letale contro le piccole e poco incisivo con le grandi”. Sarà, ma finora lo svedese ha vinto tutti i campionati disputati in Italia e in Europa. Un altro numero che fa ben sperare.