Il Milan ha archiviato il girone d’andata con il netto successo per 3-0 sul Novara. In questa prima parte di stagione il Diavolo ha dimostrato di esserci e di procedere deciso sulla retta via, quella che lo aveva condotto un anno fa alla conquista del suo diciottesimo scudetto. Il bilancio è fino ad ora positivo dunque, come dichiarato ieri da Max Allegri. 40 sono i punti accumulati dal Milan nel girone d’andata, 12 le vittorie, 4 i pareggi e 3 le sconfitte. Esattamente come dodici mesi fa. Una disarmonia d’altra parte c’è, ed è rappresentata dal trovarsi alle spalle di qualcuno. Quel qualcuno è un’antica rivale, una protagonista rinascente del nostro campionato, determinata ed agguerrita come non mai: la Juventus di Antonio Conte. La vecchia signora precede infatti i rossoneri di un punto e sabato con il successo di Bergamo si è laureata campione d’inverno. Titolo che nel gennaio 2011 i rossoneri avevano conquistato con una giornata d’anticipo, terminando la prima tranche della Serie A con quattro punti di vantaggio sul Napoli e cinque sui cugini dell’Inter, stesso distacco che separa attualmente il Milan dalla truppa di Claudio Ranieri, quarta in classifica.
Andando ad analizzare il cammino compiuto nel girone d’andata dai campioni d’Italia salta all’occhio un aspetto curioso e significativo. Quest’anno i rossoneri si sono dimostrati piccoli con le grandi e grandi con le piccole. La banda di Allegri è stata infatti pressoché spietata nello sbarazzarsi anche in maniera piuttosto agevole delle formazioni cosiddette “provinciali”, aspetto sicuramente determinante per poter ambire allo scudetto. Ad eccezione del pareggio per 2-2 di Bologna, il Milan quest’ano ha infatti messo in mostra un’importante abilità nel scardinare le resistenze di tutte le squadre che, essendo dotate di minor qualità, tendono a chiudersi a riccio. L’altro piatto della bilancia è la fragilità mostrata contro le formazioni di maggior qualità, alcune delle quelle saranno le dirette rivali per la vittoria finale. Significativi in questo senso i ko contro il Napoli per 3-1 e contro l’Inter e la Juve per 1-0, ma anche i pareggi contro Udinese, Lazio e Fiorentina. Un anno fa la situazione era diversa, visti i successi ottenuti contro Napoli e Inter, le due contendenti al primo posto.
I rossoneri sono inoltre il miglior attacco del campionato in virtù delle 40 reti messe a segno, 4 in più della passata stagione in questo periodo. Tutto ciò a fronte di un evidente peggioramento sotto porta di due attaccanti fondamentali come Alexandre Pato e Robinho autori rispettivamente di 1 e 3 gol, che un anno fa erano stati 8 per il papero e 6 per l’ex Real Madrid, fattore che sta spingendo la dirigenza alla ricerca di un’altra punta nel mercato di gennaio. Il Diavolo ha compensato il peggioramento realizzativo dei due brasiliani con le 4 reti in più siglate da Zlatan Ibrahimovic, fermo a 14 e sempre più padrone dell’attacco rossonero e con l’esplosione di Nocerino (6 gol), nonché con l’importante merito di aver mandato in rete ben tredici giocatori diversi. Identico, invece, il numero di reti subite rispetto alla passata stagione, che è di 17.
Tutto bene dunque, se non fosse per quella vecchia signora. La Juventus campione d’inverno ha infatti dimostrato quest’anno di aver finalmente nuovamente le carte in regola per vincere il campionato, mostrando solidità, continuità e grande organizzazione. Anche l’Inter, lanciata dalla vittoria nel derby e reduce da una lunga striscia di vittorie si candida alla vittoria finale. I rossoneri dovranno vincere i due scontri diretti del girone di ritorno per dimostrare di essere ancora la squadra più forte, col vantaggio di poter disputare il match clou con i bianconeri davanti al proprio pubblico. Servirà una bella impresa, ma Allegri e suoi giocatori hanno certamente tutte le carte in regola per riaffermarsi i numeri uno in Italia.