Nel Milan che domenica pomeriggio ha sofferto tantissimo contro un ottimo Bologna, c’era una novità nella formazione titolare rispetto a tutte le altre partite di questa stagione. A centrocampo non c’era Antonio Nocerino per la prima volta e, se si escludono le sfide contro la Lazio ed il Barcellona a San Siro in cui era entrato a partita in corso, l’ex palermitano è stato titolare inamovibile, sempre presente, sempre positivo. E sicuramente non è un caso, che il Diavolo visto al Dall’Ara è stata la versione più sbiadita e meno entusiasmante della squadra che negli ultimi due mesi aveva vinto sette partite su otto in campionato.
Certo è un paradosso pensare che questa squadra non possa fare a meno del miglior Nocerino, soprattutto se si pensa allo scetticismo e alla troppa ironia che avevano accompagnato il suo acquisto avvenuto proprio last minute in sede di sessione estiva di calciomercato. 500.000 euro questa è stata la cifra spesa da Adriano Galliani per strappare il napoletano a Zamparini e portarlo alla corte di Allegri, operazione che non si sarebbe mai potuta realizzare se non ci fosse stato il grave infortunio che ancora costringe Mathieu Flamini ai box. Ma il nostro “nuovo Gattuso” ha stupito tutti e dopo un primo mese di basso profilo nel quale ha sofferto, come tutta la squadra del resto, nell’inserirsi negli schemi rossoneri, in cui stava alimentando i ghigni degli scettici e dei suoi detrattori, si è preso letteralmente il centrocampo del Milan. La mossa cruciale è stato lo spostamento a mezzala sinistra con Aquilani sul centro destra e in questo va dato atto ad Allegri di aver trovato i giusti equilibri ed il giusto posizionamento in campo.
D’allora Antonio Nocerino è stata davvero tanta roba. Corsa, grinta, tante palle recuperate, inserimenti, la voglia di lottare sempre e comunque fino al 90′ e, perchè no, anche un pizzico di qualità. Il tutto, come se non bastasse, condito con cinque reti fra cui la strepitosa tripletta contro il Parma. Contro il Bologna è stato sostituito da Seedorf e, nonostante il gran gol, l’olandese non è stato propiamente la stessa cosa. Non c’è stato abbastanza filtro a centrocampo, pochi inserimenti senza palla e troppe palle gol concesse ai felsinei. Da qui si deduce quanto in questo momento uno come Nocerino sia insostituibile e, considerate le assenze prolungate di Gattuso e Flamini e la carta d’identità impietosa ormai nei confronti di Massimo Anbrosini, forse sarà il caso di tornare sul mercato e, oltre che pensare a Tevez, prendere qualcuno che possa far rifiatare il Noce. Con la speranza, intanto, di rivederlo già domenica contro il Siena.